Montefalcone Appennino, ai piedi del Monte Falcone (poco più di 900 m
s.l.m.), è arroccato su una roccia d’arenaria.
La curtis Montisfalconis, tra i possessi farfensi fin dal 930-936, venne ceduta ai monaci di Santa Vittoria nel 1152 dall’abate di Farfa Berardo V. Nel 1214 i monaci dettero il loro consenso a che gli abitanti di Montefalcone potessero avere proprie istituzioni comunali.
Nel 1251
Montisfalconis venne assoggettato da Fermo, che lo controllava tramite un
vicario del podestà fermano. Il funzionario, che peraltro poteva eleggere un
proprio sostituto, restava in carica un anno. La curtis Montisfalconis, tra i possessi farfensi fin dal 930-936, venne ceduta ai monaci di Santa Vittoria nel 1152 dall’abate di Farfa Berardo V. Nel 1214 i monaci dettero il loro consenso a che gli abitanti di Montefalcone potessero avere proprie istituzioni comunali.
Nel 1862 re Vittorio Emanuele II autorizzò il comune ad assumere la denominazione di Montefalcone Appennino, in conformità alla disposizione governativa che prevedeva l’aggiunta di un secondo appellativo a tutti quei comuni d'Italia che avevano lo stesso nome.