Scrive Lucio Mariani: «Sopra il nome di margutte dato alla quintana di Fermo si sono create delle leggende strane quanto insulse: si è immaginata la esistenza di un Mario Gutti, mentre ognun sa che margutte è un nome comune dei saracini o quintane del medio evo. Quello di Fermo […] è una statua in legno di un guerriero di grandezza naturale, abbastanza rozza e guasta; sembra lavoro del secolo XV»[2].
domenica 22 maggio 2022
Il Margutto
Il Margutto è un fantoccio in legno di rovere degli inizi del XVI secolo, utilizzato, in passato, durante la giostra dell’anello, tenuta per i festeggiamenti dell’Assunta. Nella gara i cavalieri dovevano infilare sulle loro lance degli anelli attaccati con un laccetto alla mano del fantoccio. Il nome deriva da un personaggio presente nel poema Morgante maggiore, scritto da Luigi Pulci: un mezzogigante dalle membra «strane, orride e brutte», musulmano non praticante, figlio di un «papasso [addetto alla moschea] in Bursia [Bursa], là in Turchia», che aveva messo incinta una monaca greca. Fino all’inizio del XVII secolo nei documenti è attestato per la scultura il nome di inquintana, solo poi troviamo quello di Margutto[1].
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