Nel IX secolo la corte de Monte Granario era uno dei possessi dell'abbazia di Farfa. Nel 1224 Montegranaro venne assoggettato da Fermo. Ma, nel 1356, riuscì ad ottenere sotto la diretta soggezione della Santa Sede. Nel 1379, quest'ultima, lo cedette in vicariato a Marco Zeno, signorotto del Fermano, che nel 1383 stipulò un trattato con Fermo, del quale però non conosciamo i particolari.
Nel 1394 il capitano Luca da Canale riuscì a prendere la cittadina. L'anno dopo Fermò poté riprendere quest'ultima sborsando un'ingente somma di denaro al capitano Biordo da Perugia. Nello stesso anno, i Fermani vendettero Montegranaro al fermano Antonio Aceti, che riuscì a farsi concedere dal pontefice Bonifacio IX il vicariato sulla cittadina.
Nel 1407 le truppe della Chiesa, allora in guerra con il signore di Fermo Ludovico Migliorati, presero la cittadina. Nel 1409, papa Alessandro V cedette a quest'ultimo il vicariato su Montegranaro, tornata nel 1428 sotto la diretta soggezione della Santa Sede.
Nel 1433 Alessandro Sforza, allora signore di Fermo per conto del fratello Francesco, prese la cittadina, allora dalla parte della Chiesa. Nello stesso anno le truppe di Niccolò Piccinino mettevano al sacco la cittadina. Nel 1445, quando vennero cacciati da Fermo gli Sforza, Montegranaro tornò tra le terrae immediate subiectae della Santa Sede. Gli Statuta sive iura municipalia Terrae Montis Granarii vennero stampati a Macerata nel 1564.
La lavorazione delle chiochiere: pianelle, prive di tacco, con suola leggera di pelle cavallina, documentata agli inizi del XIX secolo, assunse forme proto-industriali dopo gli anni ’20 dello stesso secolo. Nei primi anni del secolo scorso, abbandonata la produzione delle chiochiere, i montegranaresi passarono alla produzione di scarpe economiche. Dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso iniziò la produzione industriale calzaturiera.
Nel 1394 il capitano Luca da Canale riuscì a prendere la cittadina. L'anno dopo Fermò poté riprendere quest'ultima sborsando un'ingente somma di denaro al capitano Biordo da Perugia. Nello stesso anno, i Fermani vendettero Montegranaro al fermano Antonio Aceti, che riuscì a farsi concedere dal pontefice Bonifacio IX il vicariato sulla cittadina.
Nel 1407 le truppe della Chiesa, allora in guerra con il signore di Fermo Ludovico Migliorati, presero la cittadina. Nel 1409, papa Alessandro V cedette a quest'ultimo il vicariato su Montegranaro, tornata nel 1428 sotto la diretta soggezione della Santa Sede.
Nel 1433 Alessandro Sforza, allora signore di Fermo per conto del fratello Francesco, prese la cittadina, allora dalla parte della Chiesa. Nello stesso anno le truppe di Niccolò Piccinino mettevano al sacco la cittadina. Nel 1445, quando vennero cacciati da Fermo gli Sforza, Montegranaro tornò tra le terrae immediate subiectae della Santa Sede. Gli Statuta sive iura municipalia Terrae Montis Granarii vennero stampati a Macerata nel 1564.
La lavorazione delle chiochiere: pianelle, prive di tacco, con suola leggera di pelle cavallina, documentata agli inizi del XIX secolo, assunse forme proto-industriali dopo gli anni ’20 dello stesso secolo. Nei primi anni del secolo scorso, abbandonata la produzione delle chiochiere, i montegranaresi passarono alla produzione di scarpe economiche. Dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso iniziò la produzione industriale calzaturiera.