Il priorato dei Santi Filippo e
Giacomo, in via dei Volontari del 1866, venne rimaneggiato negli anni 1760.
L’altare maggiore, in stucco marmorizzato, ha tabernacolo ligneo dorato. La
cripta dell'edificio era fino al 1760 la chiesa di Sant'Ugo. L'interno è una
stretta navata, coperta da volta a botte. Lungo le pareti sono una serie di
affreschi, in parte staccati.
Subito a destra troviamo la
figura di San Paolo. Il committente
dipinto nell’affresco è vestito con un ricco piviale dorato. L’iscrizione
recita: † hoc frater / fecit
mcclxxxxviiii. Nella parte inferiore, in un riquadro a sé stante, rimane
la testa aureolata di un santo. Seguono i Santi
Benedetto e Scolastica, fondatori dell’ordine benedettino. La cornice
superiore è decorata da pampini di vite. Poi il Martirio di santa Barbara. Tutti questi affreschi staccati sono
stati rimontati su pannelli
lignei.
Superata la prima monofora,
rimane un frammento d’affresco raffigurante Sant’Amico
di Rambona (XIV sec.). Poi un
dipinto frammentario del XIV secolo rappresentante alcuni santi domenicani,
raffiggurati entro una struttura architettinica con nicchia absidata a forma di
conchiglia. I dossali terminano con un elemento cuspidato decorato lungo la
cornice da elementi vegetali. Negli intervalli delle cuspidi sono cibori a
forma di tempietto gotico. Lì accano troviamo una scena del XIV secolo raprresentante un miracolo di
sant’Ugo, quando quest’ultimo salvò un bambino a Montegranaro da un
lupo. Dopo la seconda monofora si trova il grande affresco della Crocifissione, santi e cherubini (XIV secolo), delimitato da una cornice
con bordi a due bane, all’interno della quale sono tondi con angeli oranti. Nel
centro, entro un tondo, il simbolo critologico del pellicano che si squarcia il
petto. Nei lati del crocifisso, sono a mezzo busto: David, Amos, Mosé, Osea,
Isaia, Salomone, Melchisedec, Geremia, Habacuc, Daniele, e altri due
personaggi di cui rimane solo l’aureola. Sopra la figura del Cristo, entreo una
mandorla, è raffigurata la Vergine, con ai lati due cori angelici. Dopo la
terza monofora, riprende il ciclo pittorico più antico, con l’immagine del Battesimo di Cristo, segue l’affresco
dell’Adorazione dei Magi, e quello
della Natività. Sotto il Battesimo di Cristo troviamo una Crocifissione della seconda metà del XIV secolo. La parete è chiusa dalla
figura di San Giovanni Evangelista.
In basso rimangono le tracce di un velarium
(XIV secolo). La volta del presbiterio è affrescata
da un cielo stellato. Nei lati sono i simboli dei quattro evangelisti. Nella parete dietro l’altare, in basso
sono le Tre Marie al Sepolcro. A
destra della finestra l’affresco trasportato su tavola raffigura l’Annunciata. Sopra è un frammento con la Resurrezione. Nella parete sinistra,
resta un affresco con il volto di Cristo e, poi, una Madonna col Bambino e angeli (XVI
secolo). In controfacciata rimane un affresco rappresentante la Madonna col Bambino e angeli. Nella
cornice inferiore troviamo l’iscrizione: hoc
opus […] elemosi mdxvii.
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