La basilica della
Misericordia venne eretta alla fine del xvi
secolo dall’Arciconfraternita di Maria Santissima della Misericordia, fondata nella cittadina nel 1399. Con bolla del 1467
il Capitolo lateranense conferì il titolo di basilica all'edificio.
La facciata, alta e stretta,
è aperta da portale chiuso da portone ligneo decorato da grottesche. Nella
parte superiore del prospetto sono murate due meridiane, quella destra a ore
astronomiche e quella sinistra a ore italiche.
Nell’interno, a navata unica,
la decorazione della volta a botte, rappresenta le Storie della vita della Vergine. Nel raccordo, entro riquadri, sono
dipinti: la Nascita della Vergine, la
Presentazione della Vergine al Tempio, l’Annunciazione
e la Visitazione. Nei lati sono
rappresentati personaggi dell’Antico Testamento: David, Elia, Geremia e Isaia. Nei riquadri della volta a botte sono raffigurate: la Morte della Vergine, l’Incoronazione della Vergine e l’Assunzione della Vergine. La decorazione
è completata da una balaustrata a trompe-l’oleil,
sotto la quale sono dipinte coppie di angeli seduti sopra festoni. In
monocromo, ai lati del riquadro centrale troviamo la Maddalena in meditazioni e il Noli
me tangere.
Nella volta del presbiterio,
al centro, è raffigurata l’Immacolata Concezione.
In otto riquadri sono dipinti i quattro evangelisti e le scene rappresentanti
il Sogno di san Giuseppe, il Riposo durante la fuga in Egitto e altre
due quasi del tutto cancellate.
Sull’arco di apertura verso
il coro sono, nella zona superiore: Adamo
e Eva, divisi da una targa sorretta
da putti rappresentate lo stemma dei Canonici Lateranensi. Sulla sinistra, la Fede e San Gioacchino e, sulla
destra, la Pietà e Santa Elisabetta.
Di Andrea Boscoli sono le
tele del presbiterio: la Madonna della
Misericordia, lo Sposalizio della
Vergine, a sinistra e l’Adorazione
dei pastori, a destra.
Nella chiesa sono collocati
due organi. Uno di Pietro Nacchini (1757) e uno di Gaetano Callido (1785).