Il nome del paese sembra attestare l’esistenza in epoca romana
di una fullonica per la lavorazione
della lana.
Il castrum Campifullonis era giurisdizione dell'Episcopato fermano,
possesso confermato nel febbraio 1221. Campofilone è ricordato in un
documento emesso dal vescovo fermano Filippo nel 1233, nel quale il
presule riserva per sé ogni giurisdizione sul castello. Nel 1238 lo stesso presule nominò balivo di Campofellonis tale Raniero.
Nel 1342, quando vennero stipulati i patti tra Girarductio di Baliano, syndicum del castello di Campofilone e Puctio Rubeo Calvuty, podestà di Fermo, quest'ultima città assoggettò alla sua giurisdizione Campofilone (Tomei, Il Comune cit., p. 473), che era controllato tramite un vicario del podestà fermano. Il funzionario, che peraltro poteva eleggere un proprio sostituto, restava in carica un anno.
Nel 1342, quando vennero stipulati i patti tra Girarductio di Baliano, syndicum del castello di Campofilone e Puctio Rubeo Calvuty, podestà di Fermo, quest'ultima città assoggettò alla sua giurisdizione Campofilone (Tomei, Il Comune cit., p. 473), che era controllato tramite un vicario del podestà fermano. Il funzionario, che peraltro poteva eleggere un proprio sostituto, restava in carica un anno.
Nel 1445 le truppe pontificie,
allora in guerra con il signore di Fermo Francesco Sforza, saccheggiarono
Campofilone.