Il castrum
di Montis Belprandi venne eretto per lo meno entro la fine del xii secolo su territorio farfense. Dal xiii
secolo Montelparo era un comune, retto da un podestà nominato dall'abate di Farfa.
Nel 1242 venne distrutto il castello di Catilianum. Gli abitanti di quest'ultimo vennero inurbati nell'attuale contrada Catelliano. Nel 1245 venne ceduta al comune la giurisdizione sui castelli di Buclani, Pastine e Podiss, tutti poi demoliti.
Nel 1242 venne distrutto il castello di Catilianum. Gli abitanti di quest'ultimo vennero inurbati nell'attuale contrada Catelliano. Nel 1245 venne ceduta al comune la giurisdizione sui castelli di Buclani, Pastine e Podiss, tutti poi demoliti.
Nel 1257 fra’ Leonardo, procuratore dell’abate di
Farfa Giacomo, esentò il comune da tutti gli oneri feudali dovuti all'abbazia.
Nelle Constitutiones Sanctae Matris Ecclesiae, dette
Constitutiones Aegidianae (1357), Montelparo era una delle terrae immediate subiectae alla
Santa Sede.
Nel 1443 Francesco Sforza, signore di
Fermo, riprendeva Montelparo, probabilmente passato dalla parte della Chiesa. Nel 1445 quest'ultimo tornò tra le terrae
immediate subiectae della Santa Sede.
Gli Statuti
comunali: Leges ac iura municipalia
comunitatis et hominum Terrae Montis Elpari Comunali, riformati nel
1559-60 in senso aristocratico, vennero stampati ad Ancona nel 1570. Nel 1586 papa Sisto V aggregò Montelparo al Presidato di Montalto.
Nel 1683
l’apertura di una voragine sotterranea causò il diroccamento di parte
dell’abitato. Dopo il terremoto del 1703, parte di Montelparo venne ricostruita
più a valle.