lunedì 23 marzo 2015

Il priorato dei Santi Filippo e Giacomo e gli affreschi nella cripta di Sant'Ugo a Montegranaro

Il priorato dei Santi Filippo e Giacomo, in via dei Volontari del 1866, venne rimaneggiato negli anni 1760. L’altare maggiore, in stucco marmorizzato, ha tabernacolo ligneo dorato. La cripta dell'edificio era fino al 1760 la chiesa di Sant'Ugo. L'interno è una stretta navata, coperta da volta a botte. Lungo le pareti sono una serie di affreschi, in parte staccati.

Subito a destra troviamo la figura di San Paolo. Il committente dipinto nell’affresco è vestito con un ricco piviale dorato. L’iscrizione recita: † hoc frater / fecit mcclxxxxviiii. Nella parte inferiore, in un riquadro a sé stante, rimane la testa aureolata di un santo. Seguono i Santi Benedetto e Scolastica, fondatori dell’ordine benedettino. La cornice superiore è decorata da pampini di vite. Poi il Martirio di santa Barbara. Tutti questi affreschi staccati sono stati rimontati su  pannelli lignei.

Superata la prima monofora, rimane un frammento d’affresco raffigurante Sant’Amico di Rambona (XIV sec.). Poi un dipinto frammentario del XIV secolo rappresentante alcuni santi domenicani, raffiggurati entro una struttura architettinica con nicchia absidata a forma di conchiglia. I dossali terminano con un elemento cuspidato decorato lungo la cornice da elementi vegetali. Negli intervalli delle cuspidi sono cibori a forma di tempietto gotico. Lì accano troviamo una scena del XIV secolo raprresentante un miracolo di sant’Ugo, quando quest’ultimo salvò un bambino a Montegranaro da un lupo. Dopo la seconda monofora si trova il grande affresco della Crocifissione, santi e cherubini (XIV secolo), delimitato da una cornice con bordi a due bane, all’interno della quale sono tondi con angeli oranti. Nel centro, entro un tondo, il simbolo critologico del pellicano che si squarcia il petto. Nei lati del crocifisso, sono a mezzo busto: David, Amos, Mosé, Osea, Isaia, Salomone, Melchisedec, Geremia, Habacuc, Daniele, e altri due personaggi di cui rimane solo l’aureola. Sopra la figura del Cristo, entreo una mandorla, è raffigurata la Vergine, con ai lati due cori angelici. Dopo la terza monofora, riprende il ciclo pittorico più antico, con l’immagine del Battesimo di Cristo, segue l’affresco dell’Adorazione dei Magi, e quello della Natività. Sotto il Battesimo di Cristo troviamo una Crocifissione della seconda metà del XIV secolo. La parete è chiusa dalla figura di San Giovanni Evangelista. In basso rimangono le tracce di un velarium (XIV secolo). La volta del presbiterio è affrescata da un cielo stellato. Nei lati sono i simboli dei quattro evangelisti. Nella parete dietro l’altare, in basso sono le Tre Marie al Sepolcro. A destra della finestra l’affresco trasportato su tavola raffigura l’Annunciata. Sopra è un frammento con la Resurrezione. Nella parete sinistra, resta un affresco con il volto di Cristo e, poi, una Madonna col Bambino e angeli (XVI secolo). In controfacciata rimane un affresco rappresentante la Madonna col Bambino e angeli. Nella cornice inferiore troviamo l’iscrizione: hoc opus […] elemosi mdxvii.

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