martedì 14 gennaio 2014

L’area archeologica di Falerio Picenus

L’area archeologica di Falerio Picenus, in frazione Piane, comprende per lo più l’area urbana della città romana. Dalla fine del XVI secolo iniziarono sistematiche ricerche antiquarie che portarono alla scoperta dell’iscrizione con il rescritto di Domiziano sulla contesa tra Falerio Picenus e Firmum Picenum. Nel 1777 papa Pio VI dette l’avvio a un’attività di scavo. In quegli anni vennero ritrovati i resti di un impianto termale.
Del teatro rimangono ben conservati i primi ordini delle gradinate, realizzate sistemando terra di riporto, in modo da ricavare un piccolo aggetto (le altre poggiavano su un portico sorretto da pilastri, dei quali restano le basi). Sul prospetto esterno, quattro vomitoria, portavano ai settori superiori delle gradinate. L’edificio scenico, a pianta rettangolare, comunicava con il postscenio attraverso ingressi aperti nel muro di fondo.
In via del Tempio, in una moderna abitazione, sono muri laterizi d’età imperiale. Non lontano troviamo i resti di una cisterna, suddivisa in tre vasche comunicanti pavimentate un tempo in cocciopesto. Le volte, oramai perdute, erano a botte. In una casa colonica, lungo la strada che porta all’anfiteatro, sono i resti di una piccola cisterna d’età imperiale.
Le rovine dell’anfiteatro sono sul colle Campidoglio. La costruzione venne eretta nella seconda metà del I secolo d.C. in opus caementicium, con paramenti in laterizio, che reggevano le gradinate della cavea, che poteva essere divisa in tre sezioni, separate dall’arena da un podio. Della costruzione, ancora in parte interrata, rimane un tratto del muro esterno.
Lungo via del Tempio, in direzione della Faleriense, troviamo i resti di un podio rettangolare, attribuito a un qualche tempio. Da un’iscrizione sappiamo dell’esistenza del Capitolium, il tempio della Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva.
E' stata accertata a Falerio Picenus la presenza di un complesso termale, che doveva essere stato costruito sotto un gruppo d’abitazione in via delle Terme.
Lungo la Faleriense troviamo alcuni monumenti a torre, tombe dell’area cimiteriale della città, appartenute alle élite municipali. Per i ceti più modesti erano utilizzate delle semplici sepolture a inumazione.