lunedì 24 febbraio 2014

L’Adorazio­ne del Bambino di Vittore Crivelli a Falerone

In un altare della chiesa di San Fortunato di Todi a Falerone troviamo una tavola centinata di Vittore Crivelli (Venezia, 1430 circa – Marche, 1494-1495) raffigurante l’Adorazio­ne del Bambino, prima opera datata e firmata dal pittore nelle Marche: opus victoris crivelli venetus a. d. mcccclxxviiii et die viii septembris. 


Amico Ricci nel 1834 ritrovò nell’archivio dei Minori Conventuali una scrittura legale, stampata nel 1761, in cui l’allogazione della tavola veniva datata al 1484, quale voto all’Im­macolata Concezione contro la peste.
La Vergine è raffigurata in piedi con le mani giunte, in adorazione del Bambino, che giace  a terra, secondo l’iconografia Quem genuit adoravit, legata al mondo francescano. La frase sul cartiglio, che si srotola all’altezza della spalla destra, recita: [v]oca [e]os inclite fili mi quis tuam valebit dignitatem [c]o[n]templare
La Vergine appare mesta, come se intuisse il sacrificio che dovrà compiere il Figlio, richiamati dai frutti appesi in alto: una mela, simbolo del Peccato, e un cetriolo, simbolo della Resurrezione. Sopra un parapetto, ai lati della Vergine, sono due angeli musicanti. In basso a sinistra è un vaso con garofani rossi, emblema di Maria sponsa Christi.
Domenico Malpiedi, nato a San Ginesio, realizzò la tela raffigurante motivi allegorici tratti dal Cantico dei Cantici, posta a cornice dell’intera tavola, per poter adeguare quest'ultima alle misure del nuovo altare, completando in questo modo per quanto mi riguarda l’iconografia di Maria sponsa Christi.

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