venerdì 5 dicembre 2014
venerdì 28 novembre 2014
Il Centro Studi della Polizia di Stato a Fermo
L’ex Centro Studi della Polizia di Stato nacque con il nome Collegio per gli Orfani della Pubblica Sicurezza (COPS), per interessamento del generale Cesare Galli.
Il 2 marzo 1958 avvenne la posa della prima pietra(1). I lavori durarono circa due anni. I progettisti erano: Luciano Fratini, Riccardo Leoni e Mario Messina.
Il 2 marzo 1958 avvenne la posa della prima pietra(1). I lavori durarono circa due anni. I progettisti erano: Luciano Fratini, Riccardo Leoni e Mario Messina.
sabato 22 novembre 2014
I possessi farfensi a Montalto delle Marche
Nel 1118 tra i beni
confermati all'abbazia di Farfa in un diploma rilasciato nel 1118 da Enrico V compare il castello di Montem Altum. Nello stesso documento
troviamo anche il castello di Montem
Patricium, acquistato dall'abate Berrado III
(1099-1119), che per Delio Pacini doveva trovarsi nei pressi di Montalto delle
Marche (p. 425).
I possessi farfensi nel territorio di Force
Nel 1051 papa Leone IX in
diploma di conferma dei beni farfensi nella Marca nomina il castello di Force. Nel
1096 Mainardo di Brictolo cedette a Farfa il castello di Collis Macri (Colle Taddeo), con la chiesa di Santa Maria, parte
della chiesa di Santa Maria di Bolognano e della chiesa
di San Pietro e 1/4 del castello di San Giovanni (contrada San
Giovanni).
Negli
anni 1083-84 Carbone di Bonino aveva donato a Farfa altri beni nello stesso Collis Macer et in Beloniano (contrada
Bolognano) et in Caprilia (fosso
Capriglia), tutti confermati
tra i beni dell'abbazia in un diploma rilasciato nel 1118 da Enrico V[1].
I possessi farfensi nel territorio di Montefalcone Appennino
La curtis Montisfalconis compare tra i
possessi dell'abbazia di Farfa fin dal 930-936.
Nel 1152 l’abate di Farfa Berardo V, con il consenso dei monaci di Farfa,
concedette ai confratelli di Santa Vittoria ampi beni, tra i quali la corte di
Montefalcone.
Nel 1113 l'abate
Berardo III concesse in enfiteusi a Bonuccio di Berardo alcune terre in vocabulo Casalis (contrada Casali, a
Force) e Caesae (contrada Cese, a Force), e in
Comatica (contrada Cmutica a Montefalcone Appennino) et ad Sanctum Angelum (contrada Sant'Angelo a Force). Nel 1115 lo
stesso abate cedette ai fratelli Boderocco e Bonifazio in cambio del castellare
di Caprafico a Santa Vittoria alcune terre in località Prata et Casciano e in vocabolo Colle di Poggio, per permettere a
questi di costruire un castello, che dopo la loro morte sarebbe passato alla
giurisdizione dell'abbazia di Farfa.
I possessi farfensi nel territorio di Comunanza
Tra la fine dell'viii e il ix secolo sono attestati in quello che era il rivum Merdarius, l'attuale fosso delle
Cucciole a Comunanza, alcune famiglie di contadini, tutti dipendenti dall'abbazia di Farfa:
Oupulus e sua moglie Truda, insieme ai figli: Rodipertus, Attula, Goda e Maria. Druncus e sua moglie Teuderada,
insieme ai figli: Dominica e Teudaldi. La madre Auderata e i figli: Allulo
e Lupualdo. Baiulinus e sua moglie Aleperga,
insieme ai figli: Ildulus, Martinus, Ursus, Teuderadus, Rosa, Rodiperga e Teuderada.
I possessi farfensi nel territorio di Amandola
L’abbazia di Farfa
possedeva alcuni bene nel territorio del comune di Amandola. Nella lista dei
beni usurpati a Farfa redatta intono al 1070 da Gisone, figura il castello quod Annianellum vocatur, donato a Farfa
dal conte Alcherio, peraltro già attestato fin dal 1014.
I possessi farfensi nel territorio di Montegallo (AP)
Montegallo è
costituito da un insieme di frazioni: Abetito, Astorara, Balzetto, Balzo,
Bisignano, Casale, Castro, Colle, Collefratte, Colleluce, Collicello, Corbara,
Fonditore, Forca, Interprète, Migliarelli, Piano, Pistrino, Propezzano, Rigo,
Santa Maria in Lapide, Uscerno e Vallorsara.
Nella valle del Rio
troviamo la chiesa di Santa Maria in Lapide, attestata insieme al suo monastero
tra le proprietà dell'abbazia di Farfa in un privilegio concesse da papa
Innocenzo nel 1198.
La chiesa venne ricostruita però nel xv secolo.
Durante quei lavori dovrebbe essere stato capovolto l'orientamento
dell'edificio. Tant'è che nell'abside è presentare un rosone tardogotico, che Furio Cappelli ha accostato ai modelli di Benedetto da Maiano. L'interno è
ad aula unica, con transetto all'incrocio dei bracci. Il presbiterio è decorato
da affreschi. Della chiesa più antica rimane solo la cripta del IX secolo.
Non lontano da
questo monastero è attesta il castello
di Mons Sanctae Mariae in Gallo,
abbandonao nel xvi secolo, per essere ricostruito più in basso, dov'è adesso
frazione Balzo (sede amministrativa del comune di Montegallo). Del
castello non rimane nulla, se non un cisterna ipogea, coperata da volta a botte,
scavata nella pietra spugna.
venerdì 21 novembre 2014
Possessi farfensi a Monsampietro Morico
In
piazza Malugero Melo troviamo la chiesa dei Santi Pietro e Antonio
Abate, ricostruita nel 1639, su una chiesa pare di fondazione farfense. Nel 1792
sono stati realizzati gli stucchi della facciata.
In frazione Sant’Elpidio Morico
Lungo la strada per Montelparo troviamo la
chiesa di Sant'Emidio (seconda metà xiii secolo),
attestata nel 1295 tra i censuari dell’abbazia di Farfa (Pacini, p. 311).
L’edificio, riadattato nel xviii
secolo a chiesa rurale, è stato rimaneggiato un’ultima volta nel xix secolo.
giovedì 20 novembre 2014
I possessi farfensi nel territorio di Monte Vidon Combatte
Nell'attuale comune di Monte Vidon
Combatte Farfa possedeva alcuni beni. Nel luglio 960 l’abate Ildebrando
concesse a terza generazione più di 2.000 moggi di terra a Trasperto
d’Ingelperto. Tra i toponimi attestati nel documento sono: l’aecclesiam Sancti Maroti, Morretiano, Valle Scrira e Sanctum
Proculum, corrispondenti a San Marone, Marazzano, Valle Scura e San
Procolo: tutte contrade a Monte Vidon Combatte.
mercoledì 19 novembre 2014
I possessi farfensi a Rotella (AP)
Nel 1069 il vescovo
di Ascoli Bernardo confermò all'abate di Farfa Berardo un non meglio
identificato monastero di San Salvatore e la pieve di San Flaviano a Rovetino
(Pacini p. 401), della quale però non è rimasto nulla.
Nel 1084 tra i beni di Farfa elencati in un diploma
di Enrico IV è per la prima volta
attestato il castello di Rotella, con il monastero di San Lorenzo al Polesio,
confermato all'abbazia in un diploma
rilasciato nel 1118 da Enrico V.
Nel 1111 Carbone di
Alberto cedette all'abate Berardo III il castello di Rovettino, e portionem de castro de Terra Talliata.
Rotella si
assoggettò ad Ascoli nel 1318. La torre dell'orologio fino al xviii secolo era il campanile della
chiesa di Santa Maria e Lorenzo, progettata nel xviii
secolo da Lazzaro Giosafatti. Nel 1775 parte dell'abitato crollò a causa di una
piena del torrente Oste. Della
chiesa di Santa Maria e Lorenzo, rimase in piedi solo il campanile, trasformato
in torre dell'orologio.
I possessi farfensi a Montedinove (AP)
Nel 1039 Longino di Azzone donò
all'abbazia il castello di Offida, una porzione di Porchia (frazione di Montalto Marche), una quota di Ripa
(forse quel Ripa Pasciani attestato in altri documenti), il castrum di
Cossignano, l’altra metà di Scùlcola, una quota di Montecretaccio (nel
territorio di San Benedetto del Tronto) con la metà del porto, il castellum de Insula
aedificatum iuxta fluvium Tesinum cum aecclesia Sancte Mariae [Santa Maria de Celllis, ampiamente rimaneggiata] in ipso castello
aedificata.
venerdì 14 novembre 2014
I possessi farfensi nel territorio di Monte Rinaldo
Nel 1192 il castrum Mons Rainaldi compare tra i
censuari del monastero di Santa Vittoria. Il castello si assoggettò a Fermo non
oltre il 22 settembre 1355, quando il castrum
Podii Raynaldi era chiamato in quella città dal cardinale Gil Albornoz per
prestare il giuramento di fedeltà a Fermo.
In contrada
Bucchiano troviamo la chiesa di Santa Maria di Montorso , di probabile
fondazione farfense, dal momento che la nomina del suo rettore spettava al
priore di Santa Vittoria.
L'edificio è in
pessimo stato, quasi un rudere diroccato. Nella facciata principale si erge un
campanile a vela. L’interno era ad aula unica.
La fonte del Latte a Santa Vittoria in Matenano
La fonte del
Latte, presso la quale la tradizione vuole che i
monaci farfensi sostassero il 20 giugno 934, nel corso della traslazione nel
castello del corpo di santa Vittoria, la troviamo a Santa Vittoria in Matenano. Sempre stando alla tradizione, sembra che
i monaci assistettero alla prodigiosa emersione di una fonte d’acqua, da allora
ritenuta miracolosa per le puerpere prive di latte.
domenica 9 novembre 2014
I possessi farfensi a Petritoli
Nel comune di
Petritoli sono attestati alcuni possessi di Farfa. Nel 960 l’abate Ildebrando
concesse a terza generazione più di 2.000 moggi a Trasperto d’Ingelperto in
diversi fondi, tra i quali quello di Pretitulo.
Nel 978 Suppone di
Transarico cedette all'abate di Farfa Giovanni alcuni beni in loco qui dicitur Miliarius et in Pila, ad vocabulum Bulsianum
(quest'ultima una contrada di Petritoli, non lontana dal santuario della
Liberata).
Nel dicembre 1055
Transarico, figlio di Transarico, donò pro
redemptione animae all’Episcopato di Fermo la sua giurisdizione su 1/3 del castrum Petrituli.
Nello stesso tempo,
la madre Amata, donò i beni che le appartenevano per morgengab, tra cui la sua parte del castello di Petritoli al
vescovo di Fermo Ulderico.
Il 27 gennaio 1181
Gentile e Trasmondo, figli di Ugo, e Ascaro, figlio di Gualfredo, cedettero a
Trasmondo di Cecilia, 1/3 della terra del castello di Petritoli, ovvero quantum necesse fuerit pro edificatione
castelli, che stando al documento per Lucio Tomei sembra essere stato
distrutto. Nel 1191 Transarico, abate del monastero di San Pietro in Valle,
concesse a terza generazione a Trasmondo, figlio di Giberto, del vicino
castello di Cecilia (in territorio di Petritoli), e alla moglie Dinambra, la
quota che il monastero deteneva sul castello di Petritoli.
Fermo entrò in
possesso della giurisdizione sul castello solo nel 1252, quando, espugnato
dall’imperatore Federico II, Petritoli
fu ceduto alla città.
La pieve di San Marco a Ponzano di Fermo
Nel territorio del
comune di Ponzano di Fermo troviamo la pieve di San Marco, edificio di
fondazione farfense, poi passato all'Episcopato di Fermo.
Nel 1059 Longino, detto Brittolo, figlio del fu
Adalberto, detto Massarello, donò pro
anima al vescovo di Fermo Ulderico, alcuni beni non lontani dal castello di
Pontiano, ceduto il 10 giugno 1214
dal marchese della Marca di Ancona Aldobrandino cedette il castrum Ponzani al Comune di Fermo. In quel periodo che il castello
inglobò le pertinentiae del castrum Sanctae Mariae Matris Domini,
eretto sul colle antistante la chiesa di Santa Maria Mater Domini (attuale pieve di San Marco), dov’era la chiesa rurale
di San Martino.
La chiesa di San
Marco, l’antica plebs Sanctae Mariae
Matris Domini, si trova a non più di 500 metri da Ponzano di Fermo. Tra i
beni dell’abbazia di Farfa dissipati dall’abate Ildebrando (936-962) figura la curtis Sanctae Mariae Matris Domini.
Della plebs si era poi impadronito
l’Episcopato di Fermo, per lo meno prima del 1062. In quell’anno, infatti, il
vescovo Ulderico cedette a Longino di Suppone alcuni beni nell’attuale
territorio di Ponzano di Fermo, riservandosi però la: “plebe beate Sancte Marie
Matris Domini cum omni sua rebus”.
Il priorato di Santa Maria dell’Olmo, l'oratorio di San Michele Arcangelo e la badia dei Santi Flaviano e Biagio a Monterubbiano
In largo Vito troviamo il priorato di
Santa Maria dell’Olmo, eretto nel xii
secolo. L’attuale aspetto dell’edificio, però, si deve ad una ristrutturazione
del 1808, quando furono apportate profonde modifiche che portarono alla
trasformazione dell’antica struttura a due navate, in un’aula unica in stile
neoclassico. Durante quei lavori si dovette allungare l’edificio sacro di circa
8 metri. La decorazione pittorica è stata rinnovata nel 1946.
Gli affreschi della chiesa dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista a Monterubbiano
Tornati su corso Italia, in largo
Garulli, si trova la chiesa dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista
(prima metà xiii sec.). Il portale
è datato 1238. L’iscrizione si trova alla base della lunetta: a(nnus)
d(omini) mccxxxviii die x mensis
martii dorus gualterius fec(it) fieri
h(oc) opus mag(istri) berard(us)
et act(us).
La chiesa, a navata unica, è stata
portata a due navate fra il xiv ed
il xv secolo. Alla fine del xviii secolo l’antico portale fu
spostato all’inizio del fianco destro. Allo stesso tempo fu chiusa la navata
laterale, con la tamponatura delle arcate di divisione. Nella seconda metà del xix secolo, al posto della torre
campanaria, è stata eretta una piccola vela.
L’interno, coperto a capriate lignee
(1991-92), è a due navate, spartite da arcate a tutto sesto rette da colonne. Il pittore, per Giuseppe Crocetti,
dovrebbe aver lavorato anche nella chiesa di San Giovanni a Monterubbiano,
eretta dopo la pestilenza
del 1462.
Gli affreschi dell'oratorio di Santa Caterina d'Alessandria a Smerillo
Nell'oratorio di Santa Caterina d'Alessandria (fine
xiii secolo - inizi xiv secolo) troviamo affreschi. L’edificio
era stato eretto su un terreno donato pro
anima ai canonici lateranensi: è per questo che la chiesa ebbe sempre
l’obbligo di chiedere la bolla di approvazione al Capitolo Lateranense, al
quale doveva pagare ogni anno a titolo di ricognizione una libbra di pepe.
Tuttavia, entro il 1387, Santa Caterina passò in patronato al comune
di Smerillo.
sabato 8 novembre 2014
I possessi farfensi nella città di Fermo
I farfensi avevano dei possessi
nella città di Fermo. Di questi, una volta usurpati dall'Episcopato
fermano, non rimase nulla, anche perché si decise di cancellare ogni memoria di
un qualche possesso farfense nella città di Fermo.
Da
un diploma del 815 rilasciato all’abbazia di Farfa dall’imperatore Ludovico,
sappiamo che Carlo Magno aveva confermato all’abbazia di Farfa il possesso del monasterium quod vocatur Sancti Silvestri
vel Sanctae Marinae. Per
Delio Pacini il monastero doveva trovarsi in contrada Montemarino a Fermo,
dov'è la chiesa di San Marino, non lontano da quella di San Silvestro,
attestata nel 1227 non lontano dalla chiesa di San Nicola, che ha lasciato la
memoria alla contrada San Nicolò tra Montesecco e Capodarco [1].
Nel
967, in un diploma rilasciato da Ottone I, è attestata la curtis Sancti Salvatoris suptus muros civitatis. La corte doveva trovarsi dov'è l'attuale contrada San Salvatore. La chiesa sarebbe stata poi trasferita
entro le mura (attuale chiesa San Martino).
Nello
stesso documento è ricordata la curtis
Sancti Silvestri intra civitatem. Nella lista dei beni farfensi usurpati
all’abbazia, redatta da Gregorio di Catino, entro il primo quarto dell’xi secolo, tra quelli nella città di
Fermo, è attestata l’ecclesia Sancti
Silvestri infra civitatem Firmanam. Una chiesa con questo titolo sembra
sorgesse in località Montesecco (frazione Capodarco), stando ad un documento
redatto nel 1227.
I possessi farfensi nel territorio di Montefortino (FM)
In località Menderella, su un colle
prospiciente il fiume Aso, troviamo la chiesa di Santa Maria. Nella lista dei
beni usurpati a Farfa redatta intono al 1020 da Gisone, tra le terre tenute da Iohannes Bufetta cum suis consortibus è attestata la
curtem Monaciscam in Manilla prope flumen
Asum, l’attuale contrada Monacisco, nella frazione Santa Lucia in
Consilvano. Il toponimo Manilla
corrisponderebbe all’attuale chiesa di Santa Maria della Menderella o Manerella. La semplice facciata a capanna è aperta
da portale arcuato. Il campanile è a vela. L’interno è ad aula unica.
I possessi farfensi nel territorio di Offida (AP)
Prima del 920 il chierico Giovanni, figlio di Galitrude, donò pro redemptione animae al monastero di Santa Maria di Farfa la curtis nuncupata Ophida.
Nel 998 è attestato per la prima volta il castrum Offida, donato nel 1039 da Longino di Azzone all’abbazia di Farfa. Durante gli anni dell'abate Berardo III (1099-1119) sono attestate per la prima volta nel castello le istituzioni comunali.
I possessi farfensi nel territorio di Montemonaco (AP)
La chiesa di San Giorgio all'Isola
la chiesa di San Giorgio all'Isola, non
lontano dal fiume Aso è di fondazione farfense. Sappiamo che nel 996 l'abate
di Farfa Giovanni III cedette a Benedetto di Lupone la chiesa di "Sancti
Georgii destructam in loco qui dicitur Cerquitus, ad flumen Asum, et vocabulo
Ferrarium", dietro il canone annuo di 12 denari da versare al monastero farfense di Santa
Vittoria in Matenano.
La
torre campanaria dell'edificio è in
facciata. L'interno è a due navate. L'affresco dell'altare maggiore,
rappresentante i Santi Giorgio, Martino,
Pietro, Paolo, Sebastiano e Vittoria, è datato 1535.
sabato 18 ottobre 2014
Gli affreschi della chiesa di San Procolo a Monte Vindon Combatte
Nella chiesa di San Procolo a Monte Vidon Combatte sono alcuni affreschi votivi. Nella parete di fronte all’entra, da sinistra sono
affrescate alcuni immagini si santi. Nella zona superiore, delimitate da una cornice gotica, troviamo,
partendo da sinistra: una Madonna col
Bambino, un San Sebastiano, un San Leonardo, e una Madonna col Bambino. Nella stessa parete, ma in un pannello
rialzato di circa 40 cm, san Giacomo
Apostolo e San Procolo.
La Scuola d'Arte di Fermo
Nel 1959 l’architetto fermano Umberto Preziotti ottenne dal Ministero della Pubblica Istruzione
di
poter aprire a Fermo una Scuola d’arte, per la formazione di capaci maestri artigiani
nelle cosiddette arti minori, che potessero acquisire
conoscenze più «moderne» (tanti trovarono lavoro anche come designer nell’industria
italiana).
giovedì 17 luglio 2014
La chiesa di San Marco a Ponzano di Fermo
La chiesa di San Marco a Ponzano di Fermo, di forme romaniche, la troviamo
fuori dall'abitato. La bassa facciata è tripartita da lesene. La torre, nel
prospetto, venne ricostruita nel xvii
secolo.
L’interno è a tre navate, partite da pilastri. Tuttavia,
tra la penultima e l’ultima campata, la partizione è data da colonne. La navata
centrale, coperta da capriate lignee, ha sei campate.
venerdì 11 luglio 2014
La chiesa del Santissimo Rosario a Porto San Giorgio
La chiesa del Santissimo Rosario, in piazzale Don Celso
Giardinà a Porto San Giorgio, eretta nel 1728, ha facciata, tripartita da lesene binate su basamento, aperta da portale a timpano triangolare. L’attico è raccordato da due volute
laterali.
giovedì 10 luglio 2014
La chiesa di San Paolo a Monsampietro Morico
Nel Cimitero comunale di Monsampietro Morico, adesso
utilizzata come cappella funeraria, troviamo la chiesa di San Paolo realizzata nel XIII secolo in forme romaniche.
sabato 5 luglio 2014
La collegiata dei Santi Giovanni Battista e Benedetto Abate a Montegiorgio
In
via Passari a Montegiorgio, salita una breve rampa di scale, troviamo la collegiata dei Santi
Giovanni Battista e Benedetto Abate. L’attuale costruzione venne iniziata nel
1782. In quello stesso anno l’arcivescovo di Fermo Andrea Minucci autorizzò la
posa della prima pietra. L'edificio venne aperto nel 1789. Nel 1807 la chiesa
venne eretta a collegiata. Nel 1824 venne deciso di rifare la volta, allora in
precarie condizioni. I lavori, affidati al capomastro Antonio Ferrantini,
vennero compiuti nel 1826. Per ampliare l'edificio, vennero sfondati i muri
delle cappelle laterali, creando così due strette navate. Nel 1856 venne
rifatto il coro, demolendo il vecchio altare ottocentesco.
venerdì 4 luglio 2014
La chiesa di Santa Chiara a Montegiorgio
La
chiesa di Santa Chiara a Montegiorgio era un'antica proprietà farfense, passata poi al comune,
che nel xv secolo la cedette alle
Clarisse. Il coro venne rifatto nel 1786. L'edificio venne ricostruito negli
anni 1828-29. Entro quest'ultimo anno, erano terminati i tre altari, intagliati
da Giovanni Morelli.
mercoledì 2 luglio 2014
Il castrum di Sant’Andrea a Mare (nel territorio di Cupra Marittima)
Il castrum Sancti
Andreae ad Mare, dal XIX secolo unito al territorio di Cupra Marittima, era nel XII secolo giurisdizione dei fratelli Rinaldo e
Crescenzio, appartenenti a un ramo dei conti Bonifaci. Entro il 1287 Fermo acquistò da vari signori di Sant'Andrea a Mare ogni giurisdizione sul castrum (del quale rimangono alcune rovine)[1].
Il castrum Poggio Santa Lucia (nel territorio di Mogliano)
Nel 1110 il vescovo di Fermo Azzo dette a Gerardo, del quale non sappiamo altro che il nome, in cambio di alcuni beni, 200 moggi di terra nel Poggio di Santa Lucia (nel territorio di Mogliano), dandogli inoltre la facoltà di costruirvi un castrum, donato nel 1187 da Andrea di Attone di Gerardo al presule fermano Presbitero.
martedì 1 luglio 2014
Breve storia di Sant’Angelo in Pontano
Nel XII secolo il castrum Sancti Angeli in Pontano apparteneva ai signori laici. Nel 1252 re Manfredi confiscò Sant'Angelo in Pontano a Bove, Rinaldo e Tommaso, figli di
Trasmondo di Trasmondo, per essere passati dalla
parte della Chiesa. In poco tempo, gli abitanti del castrum approfittarono della situazione per istituire un proprio Comune. Nel 1263, Corrado Capece, vicario di re Manfredi, dette Sant’Angelo in Pontano a Rinaldo di Brunforte.
lunedì 30 giugno 2014
Breve storia di San Benedetto del Tronto
Nel 1146 Berardo e Attone, signori del castello di Acquaviva, fondarono, alla foce del torrente Albula, il castrum Sancti Benedicti in Albula,
fortificando la pieve di San Benedetto (tuttora esistente, seppur ampiamente rimaneggiata nel XVIII secolo su progetto dell'architetto Pietro Augustoni). Tra il 1280 e il 1292 Fermo acquistò dai vari rami dei signori di Acquaviva ogni loro giurisdizione su San Benedetto (Vedi L. Tomei Il Comune a Fermo cit.).
domenica 29 giugno 2014
Breve storia di Cupra Marittima
Dalla fine del secolo X il conte Tasselgardo era il signore dei castra di Marano (attuale Cupra Marittima), Penna (nel territorio di Ripatransone), Gabbiano (nel territorio di Ripatransone) e Rofiano (nel territorio di Ripatransone).
Nel 1200 Il vescovo di Fermo Presbitero, allora signore di Marano, diedi agli abitanti del castrum la possibilità di eleggere dei propri consoli (poco prima, nel 1194, gli ultimi discendenti di Tasselgardo avena dato la possibilità di istituire un Comune. Nel 1254 Fermo assoggettò alla sua giurisdizione il comune di Marano (Vedi L. Tomei Il Comune a Fermo cit.).
sabato 28 giugno 2014
Breve storia di Loro Piceno
Nei primi anni del XIII secolo il castrum Loro apparteneva ai signori di Villamagna (nel territorio di Urbisaglia), di Mogliano (provincia di Macerata) e di
Falerone (provincia di Fermo). Il castrum Lauri ebbe poi dei propri signori.
venerdì 27 giugno 2014
Breve storia di Gualdo
Nel XIII secolo il castrum di Gualdo appeteneva a Fildesmido, figlio del conte Rinaldo, signore del castello di Brunforte (nel territorio di Sarnano), e, poi, a suo figlio Rinaldo II che, nel 1319, vendette per 10. 000 lire di denari ravennati il castrum a Fermo (Vedi L. Tomei Il Comune a Fermo cit.).
giovedì 26 giugno 2014
Breve storia di Grottammare
Nel 1214 il marchese Aldobrandino d’Este, rettore della Marca d'Ancona, cedette il castrum Cryptarum ad Mare (fin dal XII secolo dipendente dall'Episcopato fermano) al Comune di Fermo.
mercoledì 25 giugno 2014
Breve storia di Carassai
L’attuale territorio di Carassai è formato dall'aggregazione delle pertinentiae dei castra di Camporo, Rocca Montevarmine, Monte Berta e Partino.
Nei primi anni del XIV secolo la giurisdizione sul castrum Carassalis apparteneva ai signori di Massa.
Nei primi anni del XIV secolo la giurisdizione sul castrum Carassalis apparteneva ai signori di Massa.
martedì 24 giugno 2014
Il castrum Camporo nel territorio di Carassai
Le pertinentiae del castrum Campori, nel territorio di Carassai, nei primi anni del XIV secolo vennero unite a quest'ultimo castrum.
lunedì 23 giugno 2014
Il castrum di Boccabianca (nel territorio di Cupra Marittima)
Il castrum di Boccabianca era nel territorio di Cupra Marittima, dov'è adesso l'ex villa Vinci, al km 356
della Strada Statale Adriatica.
domenica 22 giugno 2014
Breve storia di Acquaviva Picena
Dal X secolo il castrum di Acquaviva era giurisdizione di miles laici, che poi ottennero il titolo di duchi di Atri. Nel 1407 Fermo conquistò con le armi Acquaviva, tornata ai duchi d'Atri nel 1432. Tuttavia, nel 1447 tornò tra i possessi dei Fermani, che la controllavano tramite un vicario del podestà fermano[1].
sabato 21 giugno 2014
Breve storia di Rocca Montevarmine
Il castrum di Rocca Montevarmine (nel territorio di Carassai, ma proprietà del comune di Fermo) è attestato per la prima volta nel 1060 quando Ardengo ed Elpezone, figli del fu Elpezone, Gisone, figlio di Ranieri, e
Fromniano e Attone, figli di Ilperino, donarono all’Episcopato fermano le loro quote di
giurisdizione sul castello quod vocatur
Monte Guarmini.
Nel 1341 il comune di Rocca Montevarmine decise di assoggettarsi a Fermo, che lo controllava tramite un vicario del podestà fermano. Prima di quella data la giurisdizione sul castrum apparteneva ai signori di Montappone (provincia di Fermo). Negli anni 1390-93 comprò da questi ultimi Rocca Montevarmine il giurista fermano Matteo di
Matteo, che poi lo lasciò all’ospedale di Santa Maria della Carità di Fermo (Vedi L. Tomei Il Comune a Fermo cit.).
venerdì 20 giugno 2014
Villa Vitali a Fermo e i Musei scientifici della città
Villa
Vitali, superato il monastero delle Benedettine, venne ricostruita nel 1854
dall’architetto Gaetano Manfredi, nei pressi della chiesa di San Francesco di
Paola, demolita nel 1812. Nel 1860 venne realizzato nel giardino della
costruzione un
portico neogotico ad archi a sesto acuto: un pergolato una volta coperto da
rampicanti. Pilastri polisti sono intervallati da colonne che reggono archi a sesto acuto.
mercoledì 18 giugno 2014
La chiesa della Visitazione del monastero di Santa Chiara a Fermo
La chiesa della Visitazione, rimaneggiata negli
anni 1851-52, ha interno ad aula unica, coperta da volta a botte lunettata. Le
tele dei due altari laterali (xviii secolo), raffiguranti San Francesco che riceve le stigmate e Santa Chiara, sono attribuite a Filippo
Ricci. Dietro l’altare maggiore è collocata la Visitazione (xviii
secolo), attribuita a Ubaldo Ricci.
Villa Bonaparte a Porto San Giorgio
Villa Bonaparte venne realizzata per Girolamo Bonaparte.
Nel 1825 quest'ultimo era a Porto San Giorgio, presso palazzo Trevisani,
acquistato quello stesso anno. L’anno dopo iniziarono i lavori per
l’ampliamento dell'edificio, su progetto dall’architetto Ireneo Aleandri.
giovedì 12 giugno 2014
mercoledì 14 maggio 2014
Gli aspetti urbanistici di Montappone e le chiese di Santa Maria e San Giorgio e di Santa Maria in Castello
L’urbanizzazione del paese è nel fondovalle, in quello che
era nel 1859, come scrive Vincenzo Vitali
Brancadoro nelle sue Memorie storiche e
statistiche di Montappone, “un
sobborgo in amena postura con varie case, pressochè tutte pulitamente
fabbricate, che ne adornano l’ampia via, a capo di cui è una chiesetta
suburbana, nominata la Madonna di Villa”, edificio, quest’ultimo, dove poi
venne eretta l’attuale parrocchiale di Santa Maria e San
Giorgio. La facciata è in stile neogotico, così come l’interno a tre navate.
martedì 13 maggio 2014
La chiesa della Madonna del Carmine o Carmelo, o Madonna di Pompei a Montappone
In contrada Selva, a Montappone, troviamo la chiesa della Madonna del Carmine o Carmelo, o anche Madonna di Pompei, eretta nel XVIII secolo, ma rimaneggiata agli inizi del secolo scorso.
lunedì 12 maggio 2014
La chiesa di San Filippo Neri a Montappone
La piccola chiesa di San Filippo Neri, in località Tarucchio a Montappone, eretta nel 1838 ha facciata, entro pilastri d’angolo, aperta da portale arcuato, sormontato da un piccolo oculo tamponato.
sabato 10 maggio 2014
Il bosco di Smerillo e La Fessa
Il bosco di
Smerillo, dal 1979 Area floristica protetta della regione Marche, lo troviamo lungo le pendici
occidentali del monte Falcone negli attuali territori dei comuni di Smerillo (FM),
di Montefalcone Appennino (FM) e di Monte San Martino (MC).
venerdì 9 maggio 2014
I musei di Smerillo
In
via Amedeo Corrado Nobili a Smerillo, in una moderna costruzione (l’ex scuola elementare di Smerillo), è allestito il Museo dei fossili e dei minerali,
aperto nel 1992. Nella prima sezione, in un unica sala, sono i minerali. Nelle altre tre sale, sono esposti fossili provenienti perlopiù dal vicino monte
Falcone, risalenti al Pliocene medio inferiore (3,5 milioni di anni fa).
Nello stesso edificio troviamo la M.A.C.S. - Museo d'arte contemporanea Smerillo realizzato nel 1998 con la collaborazione dell’Associazione culturale “Alberto e Umberto Peschi” per le arti visive di Macerata. Lì sono esposte un centinaio opere più artisti marchigiani.
Nello stesso edificio troviamo la M.A.C.S. - Museo d'arte contemporanea Smerillo realizzato nel 1998 con la collaborazione dell’Associazione culturale “Alberto e Umberto Peschi” per le arti visive di Macerata. Lì sono esposte un centinaio opere più artisti marchigiani.
giovedì 8 maggio 2014
La chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Monterubbiano
In frazione Rubbianello di Monterubbiano troviamo la chiesa del
Sacro Cuore di Gesù, consacrata nel 1932 dall’arcivescovo di Fermo Carlo
Castelli.
mercoledì 7 maggio 2014
Il ghetto ebraico di Monterubbiano
In via Garibaldi a Monterubbiano era il ghetto ebraico. Fin dal XIII secolo, è documentata nella cittadina la presenza di una comunità ebraica.
martedì 6 maggio 2014
La chiesa di Sant'Agostino a Monterubbiano
Lungo
corso Italia, in piazza del Mercato a Monterubbiano, troviamo la chiesa di Sant'Agostino, appartenuto agli Agostiniani, attestati nella cittadina dalla metà del XIII secolo. L’attuale
edificio, costruito nel 1436, venne ricostruito tra la fine del xviii
secolo e gli inizi del successivo. Tra il
1925 ed il 1939 nuovi lavori vennero affidati all’architetto Carlo Calzecchi
Onesti. Della decorazione dell’interno se ne occupò Antonio Lanave (Bari 1878 - Ivi, 1953).
La
semplice facciata a capanna, compresa tra pilastri angolari, è aperta da
portale a timpano triangolare. Sopra a questo troviamo un
finestrone rettangolare.
Nel prospetto è apposta una meridiana
con l’iscrizione dipinta: tempus fugit /
virtus manet, restaurata nel 1990 in occasione del II Seminario
Nazionale di Gnomonica, su una più antica, del xix
secolo, della quale era rimasto solo lo gnomone.
domenica 4 maggio 2014
Palazzo Onesti a Monterubbiano
In
fondo a piazza Temistocle Calzecchi Onesti a Monterubbiano troviamo palazzo Onesti, fatto
costruire nel 1562 (data incisa sull’architrave di una finestra del piano
primo), da Orfeo Onesti, probabilmente su un
precedente palazzo.
sabato 3 maggio 2014
Il giardino pubblico “Giacomo Leopardi” a Monterubbiano
Su Colle
Coccaro, prima di entrare nell'abitato di Monterubbiano, troviamo il
giardino pubblico “Giacomo Leopardi”, detto comunemente parco di San Rocco, in quanto
qui era la chiesa dedicata al santo protettore contro la pesta, eretta nel 1527 a spese della comunità come ex-voto per essere scampata a una pestilenza.
venerdì 2 maggio 2014
La Pinacoteca comunale di Monterubbiano
Nella
sala del Consiglio del Palazzo comunale di Monterubbiano e, in locali adiacenti, è allestita la Pinacoteca comunale,
aperta al pubblico nel 1994.
La sala
(xix secolo), illuminata da sei
bifore con vetri policromi, è coperta da un soffitto a cassettoni lignei,
dipinto con triangoli colorati dai colori civici: bianco e rosso.
La
Pinacoteca comunale conserva dipinti per lo più provenienti da
edifici di Ordini religiosi soppressi in seguito al decreto
n. 705 del 1861, emanato del regio
commissario Lorenzo Valerio, che regolava la soppressione delle corporazioni
religiose con la devoluzione al Demanio dei loro beni.
giovedì 1 maggio 2014
La chiesa di San Pietro in Penne a Montefalcone Appennino
La chiesa di San Pietro in Penne a Montefalcone Appennino venne eretta nel XIV secolo. Un primo parziale rifacimento risale al XVII secolo, quando, oltre ad aggiungere le due cappelle laterali, venne costruito
l’abside. Il campanile venne modificato nel XIX secolo.
mercoledì 30 aprile 2014
La chiesa di San Michele Arcangelo a Montefalcone Appennino
In largo del Concordato a Montefalcone Appennino, sopra uno strapiombo roccioso, si
trova la chiesa di San Michele Arcangelo, ricostruita nel 1821-24 sull’antica
parrocchiale dei Santi Michele Arcangelo e Pietro dal Comune di Montefalcone,
grazie ai 3.000 scudi donati dal montefalconese Livio Palmoni, cocchiere di
papa Pio VII.
L’interno è a croce greca, con cupola emisferica all’incrocio dei bracci. La chiesa ha quattro cappelle laterali: solo due però sono aperte. Le altre, per l’appunto, sono chiuse. Dietro l’altare maggiore è collocata la tela centinata raffigurante San Michele Arcangelo (xviii secolo).
Nel 1822-24 il pittore don Giuseppe Toscani decorò le pareti dell’interno. Lungo gli arconi delle cappelle sono le figure del Redentone e delle tre Virtù Cardinali: Fede, Speranza e Carità. Nei pennacchi della cupola l’artista raffigurò gli evangelisti. Nei lati del presbitero sono due dipinti rappresentanti l’Ultima Cena e l’Adorazione dei Pastori.
L’interno è a croce greca, con cupola emisferica all’incrocio dei bracci. La chiesa ha quattro cappelle laterali: solo due però sono aperte. Le altre, per l’appunto, sono chiuse. Dietro l’altare maggiore è collocata la tela centinata raffigurante San Michele Arcangelo (xviii secolo).
Nel 1822-24 il pittore don Giuseppe Toscani decorò le pareti dell’interno. Lungo gli arconi delle cappelle sono le figure del Redentone e delle tre Virtù Cardinali: Fede, Speranza e Carità. Nei pennacchi della cupola l’artista raffigurò gli evangelisti. Nei lati del presbitero sono due dipinti rappresentanti l’Ultima Cena e l’Adorazione dei Pastori.
martedì 29 aprile 2014
Il Polo museale “Palazzo Felici” di Montefalcone Appennino
Palazzo Felici (XVIII secolo) a Montefalcone Appennino ha doppio accesso sul prospetto
principale. Nel prospetto inferiore restano le sagome dei vecchi
archi portanti. Nell’androne è collocato lo stemma della famiglia Felici. Nel piano
nobile le superfici murarie sono decorate da grottesche. Nel secondo piano erano i locali della servitù.
L'edificio è la sede del Polo museale “Palazzo Felici”, nel quale è allestito il Museo dell'Alamanno, dov'è esposto un polittico realizzato negli anni 1470-75 per la chiesa dei Minori Osservanti di San Giovanni Battista a Montefalcone Appennino dal pittore crivellesco Pietro Grill, conosciuto come Pietro Alamanno (Furth bei Göttweig, tra il 1430 e il 1440 – Ascoli Piceno, 1498).
L'edificio è la sede del Polo museale “Palazzo Felici”, nel quale è allestito il Museo dell'Alamanno, dov'è esposto un polittico realizzato negli anni 1470-75 per la chiesa dei Minori Osservanti di San Giovanni Battista a Montefalcone Appennino dal pittore crivellesco Pietro Grill, conosciuto come Pietro Alamanno (Furth bei Göttweig, tra il 1430 e il 1440 – Ascoli Piceno, 1498).
domenica 27 aprile 2014
La chiesa di San Marone a Monteleone di Fermo
La chiesa di San Marone a Monteleone di Fermo, eretta per il convento
degli agostiniani, soppresso nel 1652, nel 1669 aveva il titolo di
Santo Stefano. Nel 1844 l'edifico era
chiuso per restauri non ancora realizzati. Il presbiterio, retto da due pilastri nella cripta sottostante,
venne probabilmente costruito di lì a poco. Nel 1925 vennero iniziati lavori
di ammodernamento, che proseguirono fino al 1930. In quegli anni venne realizzata
l'attuale volta della navata. Negli anni ’60 del secolo scorso, il
campanile, utilizzando i mattoni della demolita chiesa rurale di San Marone (dalla quale prese il titolo l'edificio).
In facciata sono due cornici di forma quadrata a rilievo,
disposte in maniera simmetrica rispetto al portale. Sopra a questo è aperto un
piccolo oculo, realizzato negli anni 1925-30 chiudendo una precedente finestra
rettangolare.
sabato 26 aprile 2014
La chiesa di Sant'Antonio di Padova a Montefalcone Appennino
La chiesa di Sant'Antonio di Padova a Montefalcone Appennino, venne eretta nel 1622
come cappella privata dei principi Orsini. Nel 1980, a seguito di un terremoto,
la volta venne sostituita da capriate lignee.
venerdì 25 aprile 2014
Frazione Curetta di Servigliano e la chiesa di Santa Maria delle Piagge
Frazione Curetta deve il suo nome alla cura parrocchiale
istituita nel 1783 nella chiesa di Santa Maria delle Piagge, realizzata nel
1702. Quando l’arcivescovo di Fermo Andrea Minucci eresse l'edificio a
parrocchia vennero commissionati lavori di ampliamento, affidati all’architetto
Luigi Paglialunga. Nel 1818 sono attestati lavori al campanile. La costruzione, restaurata negli anni 1982-88, venne
dedicata alla Madonna della Consolazione nel 2000.
giovedì 24 aprile 2014
La chiesa di San Biagio, o dell'Addolorata, a Monte San Pietrangeli
La chiesa di San Biagio, o dell'Addolorata, in borgo
Regina Margherita a Monte San Pietrangeli, realizzata tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo, ha facciata a timpano triangolare, compresa entro due lesene
angolari. Il cornicione marcapiano partisce il prospetto in due ordini.
mercoledì 23 aprile 2014
La chiesa del Santissimo Crocifisso a Monterubbiano
La chiesa del Santissimo Crocifisso di Piano Nuovo a Monterubbiano, fatta costruire dal 1595 al 1600 dal Comune di Monterubbiano e da monsignor Paolo Pagani, ha facciata incompiuta, preceduta da un atrio porticato formato da tre archi ad
arco a tutto sesto.
martedì 22 aprile 2014
La chiesa di San Serafino da Montegranaro a Montegranaro
Nella cittadina di Montegranarono, poco fuori l'abitato, troviamo la chiesa
di San Serafino da Montegranaro, realizzata negli anni 1774-77.
lunedì 21 aprile 2014
domenica 20 aprile 2014
La chiesa di Sant'Angelo a Montegiorgio
In frazione Piane di Montegiorgio troviamo la chiesa di Sant'Angelo in
Montiliano.
Nel 967 è attesta la corte di Sant’Angelo «in loco qui vocatur Murgianum [contrada Margiano]». Dalla lista dei beni usurpati a Farfa redatta intorno al 1070 dal preposto Gregorio di Catino, sappiamo che i figli del conte Giberto possedevano l’ecclesia in honore Sancti Angeli iuxta Tennam. Nel 1195 il vescovo di Fermo Presbitero cedette l'edificio a Baroncello, preposto di Santa Maria in Georgio (attuale chiesa di San Francesco a Montegiorgio, una prepositura istituita dai Farfensi nell'XI secolo).
Nel 967 è attesta la corte di Sant’Angelo «in loco qui vocatur Murgianum [contrada Margiano]». Dalla lista dei beni usurpati a Farfa redatta intorno al 1070 dal preposto Gregorio di Catino, sappiamo che i figli del conte Giberto possedevano l’ecclesia in honore Sancti Angeli iuxta Tennam. Nel 1195 il vescovo di Fermo Presbitero cedette l'edificio a Baroncello, preposto di Santa Maria in Georgio (attuale chiesa di San Francesco a Montegiorgio, una prepositura istituita dai Farfensi nell'XI secolo).
sabato 19 aprile 2014
La chiesa di San Giovanni Battista a Grottazzolina
La chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Umberto I a Grottazzolina,
venne fatta ampliare nel 1684 da Giovan Battista Silotti, parroco negli anni
1682-1731. Nel 1725, presente l’arcivescovo di Fermo Alessandro Borgia, venne
posta sotto l’altare maggiore un’urna dorata con il corpo di sant’Angelica
vergine e martire.
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venerdì 18 aprile 2014
Breve storia della costruzione del Palazzo comunale di Grottazzolina
Il Palazzo comunale di Grottazzolina, in corso Vittorio Emanuele II, venne
realizzato entro il 1926 in stile neoromanico su progetti dell'ingegnere Bruno
Nunzi. Nella seduta del Consiglio comunale del 1923 erano stati anticipati i
compensi per il progetto dell'edificio, affidato in appalto nel 1925 alla
cooperativa l’Edile di Grottazzolina, diretta da Elpidio Elpidi.
giovedì 17 aprile 2014
La chiesa della Madonna delle Grazie a Belmonte Piceno
La
chiesa della Madonna delle Grazie a Belmonte Piceno è attestata
fin dalla seconda metà del xvi
secolo. L’edificio venne eretto inglobando un dipinto murale raffigurante la Madonna col Bambino, posto nel muro
esterno di un’abitazione privata. La chiesa venne ricostruita nel 1685.
Un restauro alle murature venne realizzato nel 1952, a causa delle lesioni provocate
dal terremoto dell'anno precedente.
mercoledì 16 aprile 2014
La chiesa di Santa Maria delle Grazie a Francavilla d'Ete
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, in contrada Madonnetta a Francavilla d'Ete, venne eretta nella prima metà del xvi secolo. La scaletta esterna che dà accesso all’edificio è del secolo scorso. Il campanile è a vela.
martedì 15 aprile 2014
La chiesa della Madonna del Buon Consiglio a Fermo
domenica 13 aprile 2014
La chiesa di Sant'Isidoro a Monte Urano
La chiesa di Sant'Isidoro a Monte Urano nel
xvi secolo era dedicata alla
Madonna della Neve. L'edificio è chiuso dalla fine degli anni ’60 del secolo
scorso.
sabato 12 aprile 2014
La chiesa di Santa Maria dell’Olmo a Moresco
La chiesa di
Santa Maria dell’Olmo a Moresco, eretta probabilmente, ritengo, nei primi anni del XVI secolo, per racchiudere un'edicola dov'era, forse un'immagine della Madonna col Bambino. L'edificio, ampliato nel 1521, passò in quell'anno all'amministrazione della Confraternita del Crocifisso.
La facciata, entro contrafforti angolari, è preceduta da porticato retto da pilastri. Il prospetto, tripartito da lesene, è aperto da portale architravato. I fianchi dell'edificio sono percorsi da lesene.
La facciata, entro contrafforti angolari, è preceduta da porticato retto da pilastri. Il prospetto, tripartito da lesene, è aperto da portale architravato. I fianchi dell'edificio sono percorsi da lesene.
venerdì 11 aprile 2014
La chiesa di San Pietro a Montegranaro
La settecentesca chiesa di San Pietro, in via Castelfidardo a Montegranaro, ha forme
barocche.
giovedì 10 aprile 2014
La chiesa di Santa Maria e San Marco a Ponzano di Fermo
La chiesa di Santa Maria e San Marco a Ponzano di Fermo, realizzata nel 1792
dalla Confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario, ha facciata, tripartita da lesene, aperta da portale a
timpano curvilineo.
martedì 8 aprile 2014
Porta San Giacomo ad Amandola
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Porta San Giacomo |
Porta San Giacomo ad Amandola, realizzata nel 1863, al posto di quella demolita durante i lavori degli anni 1836-37 in piazza Risorgimento, ha facciata ripartita in due parti da cornice marcapiano.
L'arco a sesto acuto ha doppia ghiera sopra lesene.
Nella
parte superiore del prospetto, in forme barocche, è collocato un orologio
circolare, già nella torre campanaria della chiesa di Sant'Agostino.
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