sabato 19 aprile 2014

La chiesa di San Giovanni Battista a Grottazzolina

La chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Umberto I a Grottazzolina, venne fatta ampliare nel 1684 da Giovan Battista Silotti, parroco negli anni 1682-1731. Nel 1725, presente l’arcivescovo di Fermo Alessandro Borgia, venne posta sotto l’altare maggiore un’urna dorata con il corpo di sant’Angelica vergine e martire. 
La chiesa venne rimaneggiata negli anni '70 del XVIII secolo. Luigi Mannocchi nella Guida pratica dei monumenti e delle opere d’arte nella Provincia di Ascoli Piceno, edita nel 1900, attribuisce la decorazione della volta dell’interno, realizzata durante questi ultimi lavori, a Pio Panfili (dipinti, però, perduti negli anni 1926-28, quando vennero realizzati lavori di restauro all’edificio, diretti dall’ingegnere Bruno Nunzi. I decori interni a finto marmo vennero realizzati dai fratelli Michelangelo e Marcantonio Bedini di Ostra).
La facciata, tripartita da due coppie di lesene, è aperta da portale a timpano curvilineo. L’interno è ad aula unica. Nell’altare maggiore, dedicato a San Giovanni Battista, è collocata la tela raffigurante il Battesimo di Cristo (1694), attribuita a Ubaldo Ricci. Il tronetto per l’esposizione eucaristica (dopo il 1860), dietro l’altare maggiore, venne realizzato secondo un disegno di Sante Morelli.
Dell’arredo sacro fa parte una Croce astile del xvii secolo. L’intera superficie di fondo, decorata a soblé, è incisa a bulino con un fregio di foglie d’acanto. Nel recto dell’oggetto è posta la statuetta del Crocifisso. A sinistra, l’Addolorata e, a destra, San Giovanni Evangelista. Il quadrilobo superiore ospita la figura di San Giovanni Battista, patrono cittadino. In quello inferiore, troviamo la Maddalena.


La cappella di Santa Maria delle Grazie venne fatta costruire da don Vincenzo Astorri. Nel 1894 quest'ultimo scriveva all’arcivescovo di Fermo Amilcare Malagola spiegandogli di voler costruire accanto alla chiesa una cappella dedicata alla Madonna del Soccorso, una tela dal 1772 sistemata all'interno della chieda. Il rescritto di approvazione  è dello stesso anno. Il disegno della cappella era già stato approntato da Nicola Achilli. Nel 1896, completati i lavori, vi si poteva trasportare la venerata immagine.
La tela della Madonna del Soccorso, è attribuito dalla tradizione a Giovanna Ricci. L’immagine è una copia di una venerata icona, che sappiamo a Fermo nella seconda metà del xviii secolo, portata da padre Giuseppe Antonio di Trevigliani, missionario cappuccino, ed esposta alla devozione popolare, durante una delle tante Sante Missioni. Dopo la chiusura di queste era lasciata come ricordo una copia dell’immagine. La residenza della tela venne intagliata nel 1772 da Giovanni Cosimi.



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