mercoledì 19 novembre 2014

I possessi farfensi a Montedinove (AP)

Nel 1039 Longino di Azzone donò all'abbazia il castello di Offida, una porzione di Porchia (frazione di Montalto Marche), una quota di Ripa (forse quel Ripa Pasciani attestato in altri documenti), il castrum di Cossignano, l’altra metà di Scùlcola, una quota di Montecretaccio (nel territorio di San Benedetto del Tronto) con la metà del porto, il castellum de Insula aedificatum iuxta fluvium Tesinum cum aecclesia Sancte Mariae [Santa Maria de Celllis, ampiamente rimaneggiata] in ipso castello aedificata.


La chiesa farfense di Santa Maria de Cellis, ha antico portale murato. Quest'ultimo è retto da due colonne ottagonali, poste su leoni stilofori, che tra le zampe hanno un mascherone. L'arco in cotto è decorato dall'Agnus Dei, sopra è un'iscrizione datata 1358. 

Lungo la via Cuprense troviamo il santuario di San Thomas Becket (prima metà xvii secolo). Il culto dell'arcivescovo di Canterbury si deve ai monaci di Farfa di Santa Maria de Cellis che custodivano le reliquie portate per tradizione dall’Inghilterra da confratelli fuggiti ai tempi di Enrico VIII.

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