Nel 1959 l’architetto fermano Umberto Preziotti ottenne dal Ministero della Pubblica Istruzione
di
poter aprire a Fermo una Scuola d’arte, per la formazione di capaci maestri artigiani
nelle cosiddette arti minori, che potessero acquisire
conoscenze più «moderne» (tanti trovarono lavoro anche come designer nell’industria
italiana).
La Scuola, di durata quinquennale, era formata da un triennio di
avviamento (diploma di Artiere) e da un biennio di specializzazione (diploma di Artiere
specializzato) (S. Scarpacci, «Scarsi
mezzi e fermezza d’intenti»: la biografia di Umberto Preziotti (1893-1978),
in «Scarsi mezzi e fermezza d’intenti». Umberto Preziotti e l’Istituto d’Arte di Fermo cit., pp. 53-104, in particolare p. 76). In quei primi anni della
fondazione della Scuola d’arte collaborarono come insegnati buoni artisti che
lavoravano nel Fermano, tra cui Giuseppe Pende, nato a Casamassima (BA),
Costanzo Corrinna, nato a Pesaro e Salvatore Fornarola, nato a Penne (PE).
Purtroppo, dopo la riforma Gelmini, attuata dall’anno scolastico
2010-11 la Scuola d’arte, dal 1962 Istituto statale d’arte, venne abolita,
trasformandola in Liceo artistico, unito a quello già presente a Porto San
Giorgio (l’attuale denominazione della Scuola è Liceo artistico statale Fermo e Porto San
Giorgio), stravolgendo i programmi, tanto da ridimensionare in modo
significativo le attività in laboratorio (N. Giustozzi – D. Simoni, A scuola con i primi Maestri: L’Istituto
d’Arte di Umberto Preziotti, in «Scarsi mezzi e fermezza d’intenti». Umberto Preziotti e l’Istituto d’Arte di
Fermo cit., pp. 105-112, in particolare p. 112).
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