venerdì 2 maggio 2014

La Pinacoteca comunale di Monterubbiano


Nella sala del Consiglio del Palazzo comunale di Monterubbiano e, in locali adiacenti, è allestita la Pinacoteca comunale, aperta al pubblico nel 1994.
La sala (xix secolo), illuminata da sei bifore con vetri policromi, è coperta da un soffitto a cassettoni lignei, dipinto con triangoli colorati dai colori civici: bianco e rosso.
La Pinacoteca comunale conserva dipinti per lo più provenienti da edifici di Ordini religiosi soppressi in seguito al decreto n. 705 del 1861, emanato del regio commissario Lorenzo Valerio, che regolava la soppressione delle corporazioni religiose con la devoluzione al Demanio dei loro beni.
La tela della Madonna di Loreto (xvi secolo) raffigura la Vergine stante sotto un baldacchino, sorretto da colonne all’antica, tra due angeli che tengo un cero. Due lampade pensili scendono dall’alto. La Vergine, ricoperta da una dalmatica riccamente decorata con motivi floreali, mostra il Bambino benedicente, con nella mano sinistra il globo crocifero. Entrambi i personaggi hanno il triregno.
Il Ritratto di san Filippo Neri (xvii sec.), raffigura il santo, vestito di ricchi paramenti liturgici, in ginocchio con le mani giunte al petto. Gli occhi sono rivolti al cielo. Il santo è accompagnato da un ramo di giglio reciso, simbolo di castità.
La tela raffigurante l’Incoronazione della Vergine  è della fine del xvii secolo.
La Crocifissione (seconda metà xvii secolo) ha, tra i dolenti san Bartolomeo, riconoscibile dal coltello con il quale venne scorticato, che ha sostituito l’immagine di san Giovanni Evangelista. 
La piccola Veduta architettonica (seconda metà del xvii secolo), raffigura ai lati della tela, a mo’ di quinte teatrali, possenti edifici all’antica. 
La composizione della Veduta architettonica con una scena (seconda metà xvii secolo), è occupata in primo piano da un gruppo di personaggi abbigliati all’antica. Da una nave attraccata al porto scende una principessa, accompagnata dalle sue ancelle, in atto di porgere in dono due chiavi. Ad attenderla sul pontile un cavaliere con il suo seguito. Sulla poppa della nave è dipinta una figura femminile stante, che regge con le braccia alzate un globo dorato.
Nel Paesaggio con la Fuga in Egitto, san Giuseppe sta attraversano un fiume, seguito dall’asino sul quale siedono la Vergine, che tiene in braccio il Bambino.
Della fine del xvii secolo è il dipinto raffigurante l’Immacolata Concezione, che presenta la Vergine, con in braccio il Bambino, al quale un angelo porge una croce astile. La Vergine schiaccia con il piede sinistro il serpente. 
La Sibilla Eritrea, come si deduce dalla scritta apposta sul cartiglio che la profetessa regge con la mano sinistra, è raffigurata come una giovane donna, con il capo cinto da un turbante ad indicarne l’origine orientale della profetessa.
Della collezione fanno parte tre statue in ceramica smaltata dei re Magi, opera di Domenico Mastroianni  (Arpino, 1876 – Roma, 1962).
Nella Pinacoteca è collocato anche un cofanetto in legno intagliato e dipinto su tutti i lati. La decorazione (fine xv secolo), raffigurante nella parte anteriore, i santi Stefano e Vincenzo (protettori di Monterubbiano), con al centro lo stemma di Monterubbiano. Nei lati, su uno sfondo rosso, sono due stemmi papali. Nel coperchio, entro riquadri, sono tra motivi decorativi due tondi con animali in lotta, pitture attribuite al Maestro del trittico di Lisciano. La decorazione vegetale sul retro è un’aggiunta d’epoca successiva.

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