In largo del Concordato a Montefalcone Appennino, sopra uno strapiombo roccioso, si
trova la chiesa di San Michele Arcangelo, ricostruita nel 1821-24 sull’antica
parrocchiale dei Santi Michele Arcangelo e Pietro dal Comune di Montefalcone,
grazie ai 3.000 scudi donati dal montefalconese Livio Palmoni, cocchiere di
papa Pio VII.
L’interno è a croce greca, con cupola emisferica all’incrocio dei bracci. La chiesa ha quattro cappelle laterali: solo due però sono aperte. Le altre, per l’appunto, sono chiuse. Dietro l’altare maggiore è collocata la tela centinata raffigurante San Michele Arcangelo (xviii secolo).
Nel 1822-24 il pittore don Giuseppe Toscani decorò le pareti dell’interno. Lungo gli arconi delle cappelle sono le figure del Redentone e delle tre Virtù Cardinali: Fede, Speranza e Carità. Nei pennacchi della cupola l’artista raffigurò gli evangelisti. Nei lati del presbitero sono due dipinti rappresentanti l’Ultima Cena e l’Adorazione dei Pastori.
L’interno è a croce greca, con cupola emisferica all’incrocio dei bracci. La chiesa ha quattro cappelle laterali: solo due però sono aperte. Le altre, per l’appunto, sono chiuse. Dietro l’altare maggiore è collocata la tela centinata raffigurante San Michele Arcangelo (xviii secolo).
Nel 1822-24 il pittore don Giuseppe Toscani decorò le pareti dell’interno. Lungo gli arconi delle cappelle sono le figure del Redentone e delle tre Virtù Cardinali: Fede, Speranza e Carità. Nei pennacchi della cupola l’artista raffigurò gli evangelisti. Nei lati del presbitero sono due dipinti rappresentanti l’Ultima Cena e l’Adorazione dei Pastori.
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