In largo Vito troviamo il priorato di
Santa Maria dell’Olmo, eretto nel xii
secolo. L’attuale aspetto dell’edificio, però, si deve ad una ristrutturazione
del 1808, quando furono apportate profonde modifiche che portarono alla
trasformazione dell’antica struttura a due navate, in un’aula unica in stile
neoclassico. Durante quei lavori si dovette allungare l’edificio sacro di circa
8 metri. La decorazione pittorica è stata rinnovata nel 1946.
Nel catino absidale sono alcuni
affreschi rappresentanti una teoria di santi (xiii
secolo). La cripta, alla quale si accede da una stretta scalinata, è voltata a
crociera sorretta da costoloni poggianti su basse colonne. Tre feritoie
strombate danno luce all’ambiente.
Dell’oratorio di San Michele
Arcangelo, non lontano dalla chiesa di Sant'Agostino, rimane solo il portale,
incorniciato entro un arco a sesto acuto. Nel fianco meridionale, aperto da tre
monofore arcuate, è murata, entro un portale tamponato, una pietra scolpita con
fiore ed animali che si mordono la coda (xii
secolo).
In via Secreti, non lontano, si trova
la badia dei Santi Flaviano e Biagio, eretta nel 1257 come sembra attestare
un’iscrizione, murata nella fiancata destra.
Nel prospetto esterno di sinistra,
troviamo un portale tamponato nel xvii
secolo, entro cui è murata una lastra marmorea (x-xi
secolo), parte di un probabile paliotto d’altare. La decorazione, entro
una matassa gemmata a cinque vimini, si organizza intorno ad una croce fiorita
con ai lati due animali, con tutta probabilità leoni, con le fauci spalancate.
Al di sopra dei bracci laterali della croce sono due serpenti in posizione
simmetrica.
L’interno, da tempo utilizzato come
falegnameria, era ad aula coperta a capriate lignee. Nelle pareti restano solo
alcuni affreschi frammentari (xv
secolo).
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