giovedì 6 febbraio 2014

L’abbazia dei Santi Ruffino e Vitale ad Amandola


L’abbazia dei Santi Ruffino e Vitale ad Amandola, è attestata fin dall'xi secolo, quale proprietà dei Benedettini. Nel 1495 il papato cedette la costruzione in commenda a ecclesiastici di nomina pontificia. La cura spirituale passò nel 1859 al clero secolare.

La facciata, in blocchi di pietra, è aperta da portale entro due contrafforti realizzati negli anni 1968-69. L’abside, all’esterno, è scandita in basso da quattro paraste, tra le quali sono aperte monofore.

Immagini affrescate di san Ruffino nella navata centrale.
L’interno della chiesa, a due livelli raccordati da alta scala, è a tre navate, partite da pilastri che sorreggono arcate a tutto sesto. La copertura della navata centrale è a capriate lignee. Quelle delle navate laterali sono date da volte a crociera rette da semicolonne.
La cripta è una costruzione romanica. Basse colonne sorreggono crociere di copertura. Nell’apertura, sotto l’altare di San Ruffino, passavano i malati d’ernia per chiedere la guarigione al santo.
L'ipogeo dell'abbazia dei Santi Vitali e Ruffino venne scavato nel tufo nell'XI secolo. Da un corridoio coperto da volte a botte, arriviamo in una camera a tau, probabile cripta di una precedente chiesa sulla quale venne poi costruito l’attuale edificio.
Lungo le pareti, le pitture realizzate nel xi secolo, raffigurano dei santi a dimensione quasi naturale. La base decorativa è formata da tre file di quadrati a disegni geometrici. I nomi, accanto a ogni figura, vennero trascritti per la prima volta dall’arciprete Pietro Ferranti nell’articolo Pitture Romaniche nella chiesa esterna dell’Abbadia di S. Ruffino in Amandola, pubblicato nel 1890 nel periodico «Nuova Rivista Misena»: «Tutte avevano vicino, benché in caratteri mal formati, la denominazione del Santo, fra i quali poté leggere l’Abbate Marcelli, Canonico, Francesco di Arcevia, Commendatario dal 1823 al 1835, principiando a sinistra arutinus - () (sanctus) benediptus - pricinius defice - () mode(stus) … s. filippus - () vitus – vi…mos draco - aica(rdus?) - hirreines – cosm(o)». Una mano benedicente dell’Eterno è dipinta sopra la piccola finestrella dell’abside, decorata da rami di palma dipinti.

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