lunedì 17 febbraio 2014

La mostra di San Savino a Fermo


Come fondale di via Mazzini, strada fatta realizzare nel 1771 dall’arcivescovo di Fermo Urbano Paracciani, venne realizzata la scenografica mostra di San Savino, commissionata dall’arcivescovo di Fermo Urbano Paracciani (G.B. Campanelli, Libro di memorie, cit., p. 207). 



La costruzione in cotto venne realizzata nel 1776 su disegno dell’architetto Pietro Augustoni. Il prospetto, ritmato da lesene, ha timpano raccordato alle ali laterali da due volute. L’iscrizione recita: santo sabino / patrono / s(enatus) p(opulus) q(ue) r(omanus) / mdcclxxvi. Piuttosto strano è non trovare la più comune dicitura s(enatus) p(opulus) q(ue) f(irmanus), che peraltro è riportata ne Le iscrizioni fermane antiche e moderne di Raffaele De Minicis, date alle stampe nel 1857 (R. De Minicis, Le iscrizioni fermane antiche e moderne cit., p. 260). 
La statua del santo benedicente è dello scultore, decoratore e stuccatore di Montottone Stefano Interlenghi. Il nome Sabino, piuttosto che Savino (più utilizzato nel Fermano), deriva dal Martyrologium Romanum che per il 7 dicembre ricorda: «A Spoleto in Umbria, ricordo di San Sabino, vescovo e martire». Non è improbabile che qualche restauro abbia modificato l’iscrizione. 

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