Nella chiesa dei Santi Lorenzo e Silvestro a Massa Fermana è
conservato un polittico datato 1468 da Carlo Crivelli (Venezia, 1430 circa – Marche, 1494-1495) prima opera
documentata dell’artista nella Marca. Nei primi anni ’80 del xv secolo
arrivò a Fermo Vittore Crivelli, fratello di Carlo. Presto, però, quest’ultimo
andò ad Ascoli, una città manifatturiera, dove una ricca borghesia poteva
investire in opere d’arte costose, lasciando al fratello tutte le commissioni
fermane.
Tornando al polittico di Massa Fermana, nel registro centrale, sono le tavole della Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro papa e Francesco. Nelle tre cuspidi sono: Cristo in pietà, con accanto la Vergine Annunziata e l’Arcangelo Gabriele. Nella predella, sono raffigurate le scene: l’Orazione nell’orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione (è un'unica tavola dipinta, ed è strana la sequenza degli avvenimenti). L’iscrizione, sotto il gradino del trono della Vergine, recita: karolus crivellus venetus pinxit hoc opus mcccclxviii.
Tornando al polittico di Massa Fermana, nel registro centrale, sono le tavole della Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro papa e Francesco. Nelle tre cuspidi sono: Cristo in pietà, con accanto la Vergine Annunziata e l’Arcangelo Gabriele. Nella predella, sono raffigurate le scene: l’Orazione nell’orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione (è un'unica tavola dipinta, ed è strana la sequenza degli avvenimenti). L’iscrizione, sotto il gradino del trono della Vergine, recita: karolus crivellus venetus pinxit hoc opus mcccclxviii.
Secondo la
tradizione, riportata da Amico Ricci, l’opera venne realizzata su commissione
dei conti Azzolino di Fermo, che allora esercitavano il patronato sulla chiesa:
A lui fu commessa da un Conte Azzolino fermano patrono della medesima Chiesa. Dovette la tavola essere d’ornamento al maggiore altare, in quanto eravi figurato il titolare, con d’appresso San Francesco, San Lorenzo, e San Gio: Battista, con la Vergine nel mezzo, e nella cimasa vi era forse un Ecce Homo, ed a lato due quadretti, in uno de’ quali la Vergine, e nell’altro l’Angelo annunziante, i quali ora non sono più alla pubblica vista.
Nel 1861 il
polittico era collocato nella casa parrocchiale. Esposto poi nel Palazzo comunale,
venne portato nella Galleria nazionale di Urbino, dove rimase fin dopo la
seconda guerra mondiale, per tornare dov'è adesso.
Il pittore,
seguendo la tradizione tardogotica, propone una teoria di santi isolati su
fondo oro, disposti attorno al pannello centrale della Madonna col Bambino. Nei lati di questo sono i due santi titolari
della chiesa: Lorenzo e Silvestro. Nelle estremità del registro, su un piano
roccioso, sono effigiati i due predicatori: Giovanni Battista e Francesco
d’Assisi.
Nessun commento:
Posta un commento