La chiesa degli Angeli Custodi a Fermo è da tempo chiusa. La prima costruzione, eretta a spese della
confraternita dell’Angelo Custode, istituita a Fermo nel 1657, venne consacrata dell’arcivescovo Alessandro Borgia nel 1730, com’è
riportato nelle sue Cronache, nelle
quali è detta recenter constructa. Demolita
quasi del tutto durante la prima occupazione francese, venne riedificata sulla
stessa area dove sorgeva la prima chiesa entro il 1870 dall’architetto Giovan
Battista Carducci.
La facciata, tripartita da lesene decorate da motivi geometrici, è aperta da portale architravato con timpano ad arco a tutto sesto. Nella lunetta si trova l’altorilievo in cotto dell’Angelo Custode, modellato da Emidio Paci (Ascoli Piceno, 1809 - Roma, 1875). Il prospetto ha timpano arcuato.
L’interno è a pianta centrale, con
cupola emisferica su tamburo ottagonale. La pavimentazione della chiesa è in
cotto bicolore giallo e rosso. Il presbiterio rialzato ha volta
ellittica a capriate, aperta da lucernario. La facciata, tripartita da lesene decorate da motivi geometrici, è aperta da portale architravato con timpano ad arco a tutto sesto. Nella lunetta si trova l’altorilievo in cotto dell’Angelo Custode, modellato da Emidio Paci (Ascoli Piceno, 1809 - Roma, 1875). Il prospetto ha timpano arcuato.
Gli altari laterali hanno colonne
corinzie, raccordate da arconi a tutto sesto. Tra gli altari sono una serie di
aperture, spesso finte, a timpano triangolare. Nell’altare maggiore,
a timpano arcuato, che riprende quello del prospetto esterno, era collocata la
tela raffigurante l’Angelo custode
(Fermo, Museo diocesano), dipinta nel 1880 circa da Luigi Fontana, e, dietro a
questa, la statua dell’Angelo custode, di Giovanni Mistichelli. Lungo le
pareti dell'abside sono dipinti santi fermani, di mano del pittore fermano Giacomo
Cordella: Sant’Adamo abate, Santa Vissia e Sant’Alessandro vescovo (a destra). San Fermo abate,
Santa Sofia, San Filippo vescovo (a sinistra).
Il piano
seminterrato della chiesa è coperto da volte a crociera rette pilastri.
Nessun commento:
Posta un commento