Per il Venerdì Santo la Confraternita di Maria Santissima
del Suffragio organizza Monterubbiano la processione del Cristo morto.
Nella collegiata di Santa Maria de’ Letterati è allestito
un Sacro Monte. Davanti a questo sono collocate le statue dei dolenti: l’Addolorata, San Giovanni Evangelista, Santa
Maria Maddalena e Santa Veronica.
Il Venerdì Santo è portato lì, dalla chiesa dei Santi Giovanni Battista ed
Evangelista, il manichino del Cristo per inchiodarlo sulla croce. Subito dopo
il rito delle tre ore di agonia, avviene la "schiodazione", utilizzando un lenzuolo, con il quale è avvolto il manichino
del Cristo (che rende il tutto alquanto "realistico"), poi collocato in un cataletto in velluto
nero. Il baldacchino è sorretto da quattro statue di angeli. Il tutto è montato
sul trionfo: un carro su ruote a tre piani rientranti, realizzato nella seconda
metà del xix secolo.
La processione, la sera, procede lungo il
corso principale, alla luce dei bracieri, aperto da soldati romani, scorta a un
incappucciato che porta una grande croce. Seguono ragazze parate a lutto che reggono simboli della Passione. Due giovani vestite
di bianco portano in mano delle lampade di terracotta. Poi, altre sfilano
portando un grande lenzuolo. Dopo queste, sono portate le statue dei dolenti
utilizzate nel Sacro Monte allestito nella collegiata di Santa Maria de’
Letterati. In ultimo, passa il trionfo.
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