L'attuale sede del Seminario arcivescovile di Fermo |
Nel 1658 l’arcivescovo di Fermo Giannotto Gualtieri trasferì il
Seminario arcivescovile nell’ex convento dei Carmelitani, annesso alla chiesa del Carmine.
L’edifico, danneggiato da un incendio nel 1714, venne rinnovato
nel 1720 a cura dell’arcivescovo di Fermo Girolamo Mattei.
Negli anni 1770-76 l’arcivescovo di Fermo Urbano Paracciani commissionò la realizzazione del primo piano, progettato dall’architetto Pietro Augustoni. Sulla facciata dell'edificio è murato lo stemma dell’arcivescovo Andrea Minucci, con una lapide che ricorda i restauri realizzati nel 1783.
Nel 1925 l’arcivescovo di Fermo Carlo Castelli, grazie al lascito del suo predecessore
Roberto Papiri, poté costruire l’ultimo piano dell’edificio, destinato agli
studenti di Teologia. Nel 1939 l’arcivescovo di Fermo Ercole Attuoni commissionò la progettazione
di un nuovo Seminario arcivescovile esterno alla città, nel quartieri Tirassegno, all’ingegnere Giuseppe Breccia Fratadocchi (Montefiore dell’Aso, 1898 – Roma, 1955). La costruzione dell'edificio, realizzato con un nuovo progetto, sempre, però, di quest'ultimo, iniziò nel 1951. I lavori terminarono nel 1954. L'anno dopo l'arcivescovo Norberto Perini trasferì lì il Seminario arcivescovile di Fermo. La struttura è articolata in un impianto rettangolare con ali nei prospetti laterali.
Per le informazioni sull'attuale Seminario arcivescovile di Fermo vedi la voce Giuseppe Breccia Fratadocchi del Dizionario biografico degli italiani.
Per le informazioni sull'attuale Seminario arcivescovile di Fermo vedi la voce Giuseppe Breccia Fratadocchi del Dizionario biografico degli italiani.
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