venerdì 7 febbraio 2014

La chiesa di San Simone a Belmonte Piceno

La chiesa di San Simone, in contrada Castellarso Tenna, era una costruzione farfense eretta nella curtis Santa Maria in muris. Le più antiche memorie di questo edificio, allora col titolo di Santa Maria (solo dal xix secolo è attestato quello di San Simone), sono nel Regesto di Farfa, dal quale sappiamo che la contessa Albasia fece una donazione ai monaci per erigere a Belmonte una chiesetta. Nel 967, completata la costruzione dell’attuale criptoportico, vi si stabilì un monaco di Santa Vittoria. In un privilegio del 1198, concesso da papa Innocenzo III, Santa Maria è ricordata tra i possessi dell’abbazia di Farfa. Tuttavia, nel xv secolo, la chiesa passò sotto giurisdizione del Capitolo dei canonici della cattedrale di Fermo. Nel secolo successivo venne rimaneggiata l’intera costruzione. 
La chiesa, passata a privati, venne un’ultima volta rimaneggiata nel 1951, con la realizzazione di un piano interrato a uso ipogeo. L'edificio venne poi ceduto al comune, che tuttora ne ha la proprietà.
Sull’antica costruzione farfense, della quale è conservato il criptoportico, poggia la torre campanaria, rimurata nel xvi secolo. La vela, in ferro battuto, è del 1715.Il portale è ad arco a tutto sesto in pietra. Lungo i prospetti laterali, la muratura in pietra è rafforzata da speroni in mattoni realizzati nel 1940. 
Il criptoportico è retto da due archi a tutto sesto. L’interno è ad aula unica, illuminata da monofore aperte lungo i muri laterali.

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