venerdì 21 febbraio 2014

La cappella di San Sebastiano, o del Santissimo Rosario, ad Amandola

In via Statuto ad Amandola, sul fianco destro della chiesa di San Francesco, troviamo la cappella di San Sebastiano, o del Santissimo Rosario.
La cappella, iniziata nel 1486 su disegno del mastro lombardo Venanzio, era completata nel 1492. Nel 1518 l’amministrazione passò alla Confraternita del Santissimo Rosario. 

Il prospetto, rialzato negli anni 1655-57, è decorato da due statue trecentesche scolpite in pietra, già nel portale della chiesa di San Francesco, rappresentanti l'Angelo annunciante e l'Annunciata, e da un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e angeli, dipinto nel 1620 dal pittore bolognese Pompeo Bagnoli.
L’interno è ad aula unica, coperta da volta a botte. L’altare ligneo, realizzato dal bolognese Vincenzo Bagnoli nel 1604, ha quattro colonne corinzie, decorate alla base da motivi floreali.  Nei lati del timpano spezzato sono seduti due angeli a tutto tondo. 
Entro quindici formelle sono raffigurati i Misteri del Rosario, dipinti nello stesso anno  da Domenico Malpiedi, nato a San Ginesio. L'altare era stato commissionato dalla Confraternita del Santissimo Rosario per racchiudere l’affresco raffigurante la Madonna del Latte, dipinto nel 1492 dal ginesino Stefano Folchetti. La pittura doveva occupare buona parte dell’intera parete di fondo, tanto da rappresentare nella sua interezza la figura della Vergine[1].
Nel 1652 la Confraternita del Santissimo Rosario commissionò all'intagliatore matelicese Scipione Paris la realizzazione del  nuovo tabernacolo ligneo in sostituzione di quello in stucco realizzato da Vincenzo Bagnoli, crollato nel 1635.
La cantoria, in controfacciata, venne realizzata dagli amandolesi Giuseppe e Filippo Benattendi, duranti i lavori di ammodernamento dell'edificio degli anni 1655-57.


[1] Itinerari crivelleschi nelle Marche, a cura di P. De Vecchi, Maroni editore, Ripatransone 1997, p. 230-231.

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