giovedì 6 marzo 2014

L'ex convento di San Francesco e i musei di Amandola

Veduta del chiostro, con strumenti agricoli
Il chiostro del convento San Francesco ad Amandola, riedificato nei primi anni del xvii secolo, ha arcate rette da colonne a sezione ottagonale, disposte su due ordini.
Le lunette del piano inferiore sono  decorate da affreschi raffiguranti Scene della vita di san Francesco realizzati poco prima del 1636, corredati da distici esplicativi dove sono dipinti i blasoni delle famiglie della città che avevano contribuito al restauro del chiostro.

Nel piano terra è allestito il Museo della civiltà contadina, dov'è una vasta raccolta di strumenti da lavoro. 
Nel primo piano troviamo il Museo antropogeografico dei monti Sibillini o Museo del paesaggio, aperto dopo l’istituzione del Parco nazionale dei monti Sibillini.
L’allestimento è strutturato in quattro sale tematiche sul territorio dei Sibillini. Nella prima, detta del «Paesaggio della diversità biologica», sono approfonditi gli aspetti geologici, vegetali e faunistici del territorio. Nella sala seguente il paesaggio è indagato attraverso i segni lasciati sull’ambiente dall’uomo, in un arco cronologico che, dall’epoca romana, arriva fino ai giorni nostri. Nella sala del «Paesaggio e della sua rappresentazione» è approfondito il modo in cui il mito, le arti e il cinema hanno rappresentato nel tempo i vari aspetti del paesaggio. Nell’ultima sala, infine, sono delineati i progetti di sviluppo del territorio.

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