La chiesa di San Francesco ad Amandola apparteneva ai Minori francescani. L’erezione
dell’edificio iniziò nel 1313, come sembra attestare l’iscrizione in una
pietra murata nella facciata. La consacrazione della chiesa data al 1352. Nel
1474 è attestato il rifacimento del tetto. Entro il 1635 venne ammodernato l’intero edificio in forme barocche.
La facciata è aperta da portale datato
1423 da Antonio da Milano. La fascia esterna è decorata da girali di grappoli e
pampini. La lunetta centrale, dov’è lo stemma dell’ordine francescano, è
delimitata da due colonnine tortili, intervallate da un pilastrino d’angolo. Nei lati erano collocate le statue dell'Angelo
Annunciante e dell'Annunciata, ora nella facciata cappella di San Sebastiano, o del Santissimo Rosario. Il
timpano, sopra l’arcata del portale, è sormontato dalla scultura dell’Eterno. Pur datato 1423, il portale non era
ancora concluso nel 1429, quando è ricordato un lascito per il suo compimento.
La
torre campanaria, ricostruita in forme barocche nel 1681, venne riportata nel
1866 al presunto aspetto medievale dall’ingegnere Carlo Pascucci[1].
I fianchi del tempio sono decorati da
archetti pensili in laterizio. L’abside poligonale è percorsa da costoloni.
L’interno, a navata unica voltata a
botte, termina con ampia abside poligonale illuminata da numerose monofore
arcuate, aperte lungo le facce dell’abside.
Nell’altare
maggiore, in una croce di recente fattura, è collocato un Crocifisso.
[1] M.
Antonelli, Il territorio e la sua arte,
in Amandola e il suo territorio. Presentazione di A. Massimi. Testi di M. Antonelli, G. Gagliardi, B. M. Virgili e V. Virgili, Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno 1995, p. 77.
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