Fonte Catalani, detta delle Pisciarelle, a Fermo venne fatta
realizzare in forme baroccheggianti nel 1735 a spese di Marino Girolamo Catalani, dov'era la cosiddetta fonte Solano, attestata fin dagli inizi del XIII secolo[1], che proprio lì davanti aveva il proprio palazzo di famiglia. Nel 1845 sono attestate spese per rifacimento della
costruzione.
La fonte, del tipo a parete, ha piccola vasca, entro una nicchia con calottina a forma di conchiglia. La bocca è a protome umana. Il prospetto architettonico, è affiancato da due volute. Sopra la trabeazione sono da due volute raccordate da festoni a una conchiglia, sopra le quale è collocato lo stemma della famiglia Catalani.
Scrivi Francesco Maranesi "Questa fonte in altri tempi, data la scarsezza dell'acqua in cui si trovava Fermo, ne provvedeva largamente la popolazione, anche attraverso due lunghe vasche rettangolari poste ai lati della piazzata, oggi demolite"[2].
La fonte, come tutte quelle dentro la città, era utilizzata per prendere l'acqua. Solo in quelle fuori dalle mure era possibile lavare i panni o far abbeverare gli animali[3].
[1] L. Tomei, La piazza del Popolo tra romanità, medioevo e rinascimento, in Fermo: la città tra Medioevo e Rinascimento. La piazza e il corso, centro di vita urbana, a cura di M. Vitali, testi di S. Catalino, T. Romani Adami, L. Tomei, M. Vitali, Amilcare Pizzi editore, Milano 1989, pp. 91-14, in particolare p. 111.
[2] F. Maranesi, Guida storico artistica della città di Fermo. Terza edizione riveduta ed ampliata, Stab. Coop. Tipografico, Fermo 1945, p. 185.
[3] K. Ambrogio – A. Conforti, "Tutela e valorizzazione dei sistemi storici delle acque fermane. Problematiche e potenzialità d’uso e gestione nella città odierna", in Le fontane storiche: eredità di un passato recente. Restauro, valorizzazione e gestione di un patrimonio complesso. Historic Fountains. Inheritance of a Close Past Restoration, Exploitation and Maintenance of a Complex Heritage, a cura di M. Petrelli, A. Ugolini, Alinea editrice, Firenze 2011, p. 184.
La fonte, del tipo a parete, ha piccola vasca, entro una nicchia con calottina a forma di conchiglia. La bocca è a protome umana. Il prospetto architettonico, è affiancato da due volute. Sopra la trabeazione sono da due volute raccordate da festoni a una conchiglia, sopra le quale è collocato lo stemma della famiglia Catalani.
Scrivi Francesco Maranesi "Questa fonte in altri tempi, data la scarsezza dell'acqua in cui si trovava Fermo, ne provvedeva largamente la popolazione, anche attraverso due lunghe vasche rettangolari poste ai lati della piazzata, oggi demolite"[2].
La fonte, come tutte quelle dentro la città, era utilizzata per prendere l'acqua. Solo in quelle fuori dalle mure era possibile lavare i panni o far abbeverare gli animali[3].
[1] L. Tomei, La piazza del Popolo tra romanità, medioevo e rinascimento, in Fermo: la città tra Medioevo e Rinascimento. La piazza e il corso, centro di vita urbana, a cura di M. Vitali, testi di S. Catalino, T. Romani Adami, L. Tomei, M. Vitali, Amilcare Pizzi editore, Milano 1989, pp. 91-14, in particolare p. 111.
[2] F. Maranesi, Guida storico artistica della città di Fermo. Terza edizione riveduta ed ampliata, Stab. Coop. Tipografico, Fermo 1945, p. 185.
[3] K. Ambrogio – A. Conforti, "Tutela e valorizzazione dei sistemi storici delle acque fermane. Problematiche e potenzialità d’uso e gestione nella città odierna", in Le fontane storiche: eredità di un passato recente. Restauro, valorizzazione e gestione di un patrimonio complesso. Historic Fountains. Inheritance of a Close Past Restoration, Exploitation and Maintenance of a Complex Heritage, a cura di M. Petrelli, A. Ugolini, Alinea editrice, Firenze 2011, p. 184.
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