La chiesa della Madonna delle Rose (xv
secolo) a Torre San Patrizio, di forme romaniche, ma in parte rimaneggiata nella prima metà del secolo scorso, è
impostata col lato lungo su via Cavour, dalla quale si accede alla chiesa
tramite l’unico portale.
Nell’interno, ad aula unica, la copertura è data da capriate lignee. Entro una
nicchia a sesto acuto posta sulla parete dell’altare, troviamo un affresco firmato e
datato sul gradino del trono 1466 petrus alima d[…] pinsi[…]. Nel 1930 Luigi Serra scrisse:
Il dipinto occupa la superficie di una nicchia a sesto acuto e rappresenta sopra un fondo unito la Madonna seduta in trono, intenta a dar latte al Bambino ch’Ella sostiene sul braccio destro, mentre due santi monaci, quello a destra con pisside e un volume, l’altro con un volume soltanto, stanno ai lati, in piedi: due angeli in atto di gettar rose si librano in alto, e al sommo, entro una specie di lunetta mistilinea determinata dall’arcobaleno incurvato al di sotto della cuspide del riquadro, domina il Redentore mostrando con la sinistra un libro aperto e benedicendo con la destra.
Luigi Serra attribuì l’opera a Pietro Alamanno, pittore crivellesco, cosa respinta nel 1951 da Pietro Zampetti, che lo riportò al pittore conosciuto col nome di Pietro Alima, recentemente Matteo Mazzalupi ha riferito l'affresco a Pierpalma da Fermo, leggendo in modo corretto l'iscrizione[1].
[1] Cfr. M. Mazzalupi, Due cataloghi, la paleografia e un nome. La vera identità di un pittore marchigiano del Quattrocento, in "Ricerche di storia dell'arte" 2/2012, pp. 75-88.
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