sabato 22 novembre 2014

I possessi farfensi nel territorio di Montefalcone Appennino

La curtis Montisfalconis compare tra i possessi dell'abbazia di Farfa fin dal 930-936. Nel 1152 l’abate di Farfa Berardo V, con il consenso dei monaci di Farfa, concedette ai confratelli di Santa Vittoria ampi beni, tra i quali la corte di Montefalcone.
Nel 1113 l'abate Berardo III concesse in enfiteusi a Bonuccio di Berardo alcune terre in vocabulo Casalis (contrada Casali, a Force) e Caesae (contrada Cese, a Force), e in Comatica (contrada Cmutica a Montefalcone Appennino) et ad Sanctum Angelum (contrada Sant'Angelo a Force). Nel 1115 lo stesso abate cedette ai fratelli Boderocco e Bonifazio in cambio del castellare di Caprafico a Santa Vittoria alcune terre in località Prata et Casciano e in vocabolo Colle di Poggio, per permettere a questi di costruire un castello, che dopo la loro morte sarebbe passato alla giurisdizione dell'abbazia di Farfa.

Nel 1192, in un elenco dei censuari del monastero di Santa Vittoria, compare il castello di Marulla, che dette poi il nome a una contrada di Montefalcone, a confine con Comunanza.
Il 7 settembre 1198 papa Innocenzo III, in un ampio privilegio concesso a Farfa, ricorda, tra i beni dell’abbazia, il castello di Montis Falconis con le chiese, le ville e tutte le sue pertinenze.
Nel maggio 1214 l’abate Matteo III concedette agli abitanti del castello di poter dar vita alle istituzioni comunali.

Il 16 maggio 1251 il castrum Montisfalconis si assoggettò al Comune di Fermo. Di lì a poco, il castello sarebbe stato preso dal rettore della Marca di Ancona Gerardo Cossadoca. Tuttavia, il 13 luglio 1254, papa Innocenzo IV ordinò a questo di restituire Montefalcone a Fermo.

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