venerdì 20 giugno 2014

Villa Vitali a Fermo e i Musei scientifici della città

Villa Vitali, superato il monastero delle Benedettine, venne ricostruita nel 1854 dall’architetto Gaetano Manfredi, nei pressi della chiesa di San Francesco di Paola, demolita nel 1812. Nel 1860 venne realizzato nel giardino della costruzione un portico neogotico ad archi a sesto acuto: un pergolato una volta coperto da rampicanti. Pilastri polisti sono intervallati da colonne che reggono archi a sesto acuto.

La facciata è partita da lesene giganti. Il piano terra, a bugne piatte, è aperto da portale con sovrastante balconcino. Nella corte, racchiusa entro due parchesse, troviamo una statua classicheggiante in terracotta.
La cappella di villa Vitali è decorata da affreschi dipinti nel 1907-08 da Giuseppe Felici, pittore di Grotte di Castro, rappresentanti le Storie della vita di san Francesco di Paola. Fino al 1975, quando venne aperta la chiesa di Sant’Antonio di Padova, progettata dall’ingegnere fermano Lino Fagioli, la cappella era la parrocchiale del quartiere. 

La casa del custode di villa Vitali è un’edificio edificio a pianta rettangolare, impostato su due livelli. Nel prospetto sotto un’edicola dedicata alla Madonna di Pompei, è collocato un bacino decorato da maiolica raffigurante la battaglia di Isso.
Il giardino all’inglese, con aiuole di differenti estensioni, è attraversato da un viale principale rettilineo, sul quale si affacciano da viali secondari curvilinei. 
La serra, a pianta rettangolare, ha facciata partita da pareste. La copertura ha balaustra decorata da motivi vegetali. Nel prospetto sono murate lapidi dedicate ai cani dei Vitali.



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