mercoledì 18 giugno 2014

Villa Bonaparte a Porto San Giorgio

Villa Bonaparte venne realizzata per Girolamo Bonaparte. Nel 1825 quest'ultimo era a Porto San Giorgio, presso palazzo Trevisani, acquistato quello stesso anno. L’anno dopo iniziarono i lavori per l’ampliamento dell'edificio, su progetto dall’architetto Ireneo Aleandri. 


La costruzione, su terrazzamenti artificiali, è costituita da un corpo a C, con la fronte principale rivolta verso il mare, ricavata con la parziale demolizione della parte centrale del vecchio Palazzo Trevisani e con il recupero delle vecchie ali per la nuova fabbrica. Gli arredamenti erano in stile impero.

Nel 1829, il Bonaparte con la moglie e i due figli, presero possesso della residenza da allora conosciuta come Villa Caterina, dal nome della moglie del Bonaparte: la principessa Caterina di Württemberg. Nel 1832, però, arrivò l’ordine di internare il fratello di Napoleone nel Regno dei Borbone. Nel 1837 l’edificio venne acquistato dalla Reverenda Camera Apostilca, che aveva espropiato villa Bonaparte, dal conte Luigi Pelagallo per 10.000 scudi romani.
La facciata, a tre ordini, che nascondono quattro livelli fuori terra, è decorata da bassorilievi raffiguranti trofei d’armi, modellati in terracotta da Domenico Paci, intercalati tra le tre porte-finestre timpanate del piano nobile e quelle dell’ultimo piano. 
Nell’interno, la volta lunettata del salone d’onore è decorata con gli stemmi dipinti di Westfalia e del Württemberg al centro, e, agli angoli, con trofei d’armi, simili a quelli del prospetto principale.
Dietro la corte, sopra un rialzo del terreno, è collocato un ninfeo.
Il complesso ha anche una orangerie progettata nel 1850, dall’architetto fermano Giovan Battista Carducci. L’arancera, a bugnato a cuscino e aperta nella parte superiore da finestre arcuate, è decorata con medaglioni a teste leonine e da un fregio formato da tondi e formelle con girali. L’edificio è suddiviso in tre piani: le stalle al primo, la serra al primo piano, mentre al secondo piano è l’alloggio privato.

La cancellata di ingresso alle scuderie è firmata e datata: gio. batt. carducci dis / 23 agosto 1863 / raffaele mostarda fece. 

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