Dal X secolo il castrum di Acquaviva era giurisdizione di miles laici, che poi ottennero il titolo di duchi di Atri. Nel 1407 Fermo conquistò con le armi Acquaviva, tornata ai duchi d'Atri nel 1432. Tuttavia, nel 1447 tornò tra i possessi dei Fermani, che la controllavano tramite un vicario del podestà fermano[1].
Nel 1799 gli insorgenti, capeggiati dal brigante Sciabolone, entrarono nel paese, mettendolo a ferro e fuoco.
Da sempre fermana, solo dopo la riforma della delegazione di Fermo e Ascoli, voluta con motu proprio da Leone XII del 1824, attuato l'anno dopo, Acquaviva entrò a far parte dell'Ascolano.
[1] L. Tomei, Acquaviva Picena (Castrum
Aquaevivae) in M. Mauro, Castelli, rocche, torri, cinte fortificate delle Marche (I
Castelli dello Stato di Fermo),
IV, tomo II, (Castella, 2), Adriapress, Ravenna
2001, pp. 137-146
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