Il bosco di
Smerillo, dal 1979 Area floristica protetta della regione Marche, lo troviamo lungo le pendici
occidentali del monte Falcone negli attuali territori dei comuni di Smerillo (FM),
di Montefalcone Appennino (FM) e di Monte San Martino (MC).
Il bosco di Smerillo, che raggiunge un'altitudine di quasi 900 metri circa s.l.m., è costituito da sabbie giallastre, arenarie e conglomerati del Pliocene medio (3 milioni di anni fa), trasgressivi al Miocene (24-5 milioni di anni fa).
Nei banchi sabbiosi, nella parte alta del monte Falcone, sono numerosi fossili di cirripedi, crostacei marini. In depositi silicei, a profondità maggiori, sono Pecten flabelliformis. Negli strati di argilla marmosa troviamo conchiglie di gasteropodi, dei molluschi marini.
Il terreno, che presenta un'accentuata inclinazione, è interrotto in alcuni tratti da pareti rocciose.
La Fessa (termine che sta per fessura), raggiungibile da un sentiero in discesa, poco fuori l'abitato, superata Porta nord, è una profonda spaccatura in una parete rocciosa, dove può passare un solo uomo per volta, dovuta a una frattura franosa di 3,5 milioni di anni fa. Tra le pareti dell'apertura sono una successione stratigrafica di arenarie. Per tradizione, in passato, La Fessa era frequentata da streghe.
Il bosco di Smerillo, che raggiunge un'altitudine di quasi 900 metri circa s.l.m., è costituito da sabbie giallastre, arenarie e conglomerati del Pliocene medio (3 milioni di anni fa), trasgressivi al Miocene (24-5 milioni di anni fa).
Nei banchi sabbiosi, nella parte alta del monte Falcone, sono numerosi fossili di cirripedi, crostacei marini. In depositi silicei, a profondità maggiori, sono Pecten flabelliformis. Negli strati di argilla marmosa troviamo conchiglie di gasteropodi, dei molluschi marini.
Il terreno, che presenta un'accentuata inclinazione, è interrotto in alcuni tratti da pareti rocciose.
La Fessa (termine che sta per fessura), raggiungibile da un sentiero in discesa, poco fuori l'abitato, superata Porta nord, è una profonda spaccatura in una parete rocciosa, dove può passare un solo uomo per volta, dovuta a una frattura franosa di 3,5 milioni di anni fa. Tra le pareti dell'apertura sono una successione stratigrafica di arenarie. Per tradizione, in passato, La Fessa era frequentata da streghe.
Il bosco di Smerillo è
costituito perlopiù da carpino nero (Ostrya
carpinifolia). Troviamo anche: carpino bianco (Carpinus
betulus), nocciolo (Corylus avellana),
agrifoglio (Ilex aquifolium), cerro (Quercus cerris). Il leccio (Quercus ilex) è in forma
cespugliosa, sulle pareti rocciose. Nel sottobosco sono: Euforbia bitorzoluta (Euphorbia dulcis), lingua di cane (Phyllitis
scolopendrium), ortica mora (Lamiastrum galeobdolon), giglio rosso (Lilium
croceum), anemone dei boschi (Anemone nemorosa), anemone
dell’Appennino (Anemone apennina), lattuga
dei boschi (Mycelis muralis), pungitopo (Ruscus
aculeatus), bislingua (Ruscus
hypoglossum), ombelico di Venere (Umbilicus
erectus), sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum) e dentaria a
nove foglie (Cardamine enneaphyllos).
Nel bosco di Smerillo troviamo anche alcuni elementi a netta impronta mesofila, caratteristici del piano montano, quali: faggio (Fagus sylvatica), castagno (Castanea sativa), e specie di sanicola (Sanicula europaea), asperula (Galium odoratum) e bucaneve (Galanthus nivalis).
Nel bosco di Smerillo troviamo anche alcuni elementi a netta impronta mesofila, caratteristici del piano montano, quali: faggio (Fagus sylvatica), castagno (Castanea sativa), e specie di sanicola (Sanicula europaea), asperula (Galium odoratum) e bucaneve (Galanthus nivalis).
Tra gli animali: la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles
meles), il riccio (Erinaceus europaeus),
lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), la
lepre (Lepus capensis), il moscardino
(Muscardinus avellanarius), il ghiro
(Glis glis), la donnola (Mustela nivalis), la faina (Martes foina), il capriolo (Capreolus capreolus), e tanti uccelli come il
gheppio (Falco tinnunculus), il gufo
(Asio otus), la poiana (Buteo buteo), la ghiandaia (Garrulus glandarius), e la civetta (Athene noctua). Numerosi sono gli
avvistamenti di cinghiali (Sus scrofa). Più rari, quelli di falchi pellegrini (Falco peregrinus).
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